domenica 30 novembre 2014

Hiv/Aids, nell'84% dei casi la colpa è del sesso non protetto

Alla vigilia della giornata mondiale del 1° dicembre, il Centro operativo Aids dell'Iss (COA) ha pubblicato nel suo annuale rapporto i dati relativi al 2013 sulla malattia e sui sieropositivi. Restano stabili il numero delle nuove diagnosi HIV e il numero dei casi di AIDS. Diminuiscono i decessi in persone con AIDS. Aumenta l’età nelle nuove diagnosi. Più frequenti le diagnosi in MSM (maschi che fanno sesso con maschi) tra gli italiani e in eterosessuali femmine tra gli stranieri. Più della metà delle nuove diagnosi di HIV avviene in fase avanzata (bassi CD4 o presenza di sintomi). La maggior parte delle persone diagnosticate con AIDS non ha effettuato terapia antiretrovirale.
Nel 2013, secondo l'aggiornamento realizzato dal Centro Operativo Aids (COA) dell’Istituto Superiore di Sanità, sono state segnalate 3.608 nuove diagnosi di Hiv pari a un’incidenza di 6 nuovi casi di HIV positività ogni 100.000 residenti. Valori simili di incidenza (5-10 nuovi casi per 100.000) sono stati riportati in Spagna, Francia, Paesi Bassi, Grecia e Regno Unito.

domenica 16 novembre 2014

Dodici anni di Lea. Rapporto Ministero Salute 2001-2012


Sono stati recentemente pubblicati i dati di una vastissima analisi condotta dall'Ufficio VI della Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute sull'andamento dei singoli indicatori di monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) nel periodo 2001-2012.
Calano le vaccinazioni antinfluenza, sono ancora pochi gli screening, ma migliora l’assistenza domiciliare anche se sono poche le residenze per anziani e disabili. Restano stabili le vaccinazioni per i bambini e finalmente diminuiscono i ricoveri per malattie croniche e, più in generale, scende il tasso di ospedalizzazione. Aumentano gli interventi ad over 65 con frattura del collo del femore operati entro 2 giorni, ma questo solo grazie ad alcune regioni del Nord, del Centro e del Sud, dove si registra un incremento molto importante. Questi, in estrema sintesi, alcuni dati emersi dall'analisi del Ministero della Salute.

venerdì 7 novembre 2014

Quanto costa il lavoro medico? I medici di famiglia guadagnano il 38% in più degli ospedalieri

Non tutti i medici sono uguali. Almeno dal punto di vista retributivo. Uno studio presentato all'ultimo congresso dello Smi, infatti, svela le retribuzioni medie annue dei camici bianchi italiani. Se un medico di medicina generale percepisce in media 60,7 euro l'ora, il collega dirigente ospedaliero non arriva a 38 euro. Per scendere ai 24 euro orari della guardia medica. Ma non basta, il costo dei medici rapportato al numero di abitanti, varia anche da regione a regione. Ad un primo sguardo il livello di retribuzione media annua tra le varie categorie professionali mediche sembrerebbe indicare che, con 111mila euro l'anno, i pediatri siano la categoria con il guadagno maggiore, seguiti dai medici di famiglia con oltre 75mila euro, i medici dirigenti con oltre 73mila euro, gli specialisti ambulatoriali con più di 36mila euro, la Guardia medica con poco più di 27mila euro l'anno, per finire con la Medicina dei servizi che segna una retribuzione media annua di poco superiore ai 17mila euro.

domenica 2 novembre 2014

Ma i Pronto Soccorso italiani sono pronti per l'emergenza Ebola?

Dopo Sars e H1N1, ora è la volta di Ebola e ancora una volta gli operatori sanitari di PS, Dea, 118, Aeroporti sono in prima linea nell’affrontare i rischi connessi con una delle forme infettive più aggressive sviluppatesi negli ultimi decenni. Gli operatori sanitari hanno avuto numerose vittime in ogni parte del mondo quando si sono verificate queste emergenze. In questi contesti l’assistenza sanitaria si trova ad essere fondamentale per le cure dei malati ma nel contempo essa stessa rappresenta un’attività a rischio di contagio e diffusione delle malattie: l’epidemia di Sars del 2005, ad esempio, si caratterizzò perché il 21% di tutti i casi di infezione furono acquisiti in ospedale.