venerdì 29 maggio 2015

Il Garante Privacy dice no alle mail con informazioni sulla salute di una persona


Potrebbe sembrare una cosa logica, eppure c’è voluto il Garante Privacy per confermarlo attraverso un provvedimento: “non è lecito inoltrare una mail con informazioni sulla salute e il numero di cellulare della persona che l’ha inviata senza averla prima informata e avere avuto il suo consenso”. E così la massima istituzione a tutela della nostra riservatezza ha vietato a due società l’ulteriore trattamento dei dati contenuti in una mail ed ha prescritto loro l’adozione di misure per garantire una scrupolosa vigilanza sull’operato del personale che tratta i dati per loro conto o interesse.

venerdì 22 maggio 2015

L’interessante punto di Assofarm sulla Farmacia dei servizi

Da anni se ne parla, tutti la vogliono, la normativa lo consente, ma la “farmacia dei servizi” non decolla. Eppure viene indicata come una soluzione ai problema della Sanità pubblica che deve affrontare la crisi economica a fronte di un aumento della richiesta di salute da parte dei cittadini, che grazie alle cure beneficiano di una sopravvivenza più lunga. In questo contesto i farmacisti pubblici vogliono riqualificare il loro ruolo diventando parte integrante del Servizio sanitario nazionale, applicando in maniera sistematica e non a spot la normativa vigente che consente alle farmacie di essere il primo e più facile sportello di accesso alla prestazione dei servizi sanitari.
La rivoluzione è in corso ma deve essere avallata dalla convenzione scaduta che deve regolare il rapporto fra le Regioni e le farmacie. Praticamente la farmacia pubblica potrebbe diventare un presidio territoriale della Asl con molte funzioni, a partire dai cup e dal pagamento del ticket, già in atto in alcune strutture, ma anche erogazione di servizi e prestazioni a volte in convenzione, a volte con minima spesa per il cittadino, utilizzando anche figure professionali esterne. Ma ce la farà il Servizio Sanitario Nazionale ad organizzare un tale sistema e a sostenerlo finanziariamente? Assofarm ritiene di sì, perchè la medicina territoriale ha lo scopo di prevenire le malattie e di evitare gli innumerevoli ricoveri delle persone anziane che utilizzano una larga fetta dei costi della Sanità. 

giovedì 14 maggio 2015

La violenza sugli operatori sanitari, un fenomeno in aumento da non sottovalutare

La violenza sugli operatori sanitari è un fenomeno che sta registrando una crescita preoccupante, ma viene ancora notevolmente sottostimato e sottovalutato in quanto le vittime tendono a non denunciare gli episodi. Le conseguenze delle aggressioni subite sono però consistenti e attengono a diverse sfera della vita privata e professionale. Dinamiche che sono state analizzate e discusse nel corso del convegno ‘La violenza sugli operatori sanitari’, promosso dal Tribunale dei diritti e dei doveri del medico, con il supporto del centro studi Anaao Lazio, e svoltosi presso l’Ospedale San Giovanni di Roma.
"La violenza sugli operatori sanitari, sia di tipo fisico che verbale, sta evidenziando un’imponente crescita strutturale - è grido d'allarme lanciato da Mario Falconi, presidente del Tribunale dei diritti e dei doveri del medico (TDMe) - Purtroppo le aziende non dispongono di strutture ad hoc per occuparsi della materia e per questo molti episodi rimangono in un cono d’ombra. Medici e infermieri finiscono quindi per sentirsi abbandonati. Si tratta di casi dovuti in gran parte alle mancanze del territorio che costringono i cittadini, sempre più esasperati, a recarsi in ospedale per ogni genere di accertamento. Le soluzioni da mettere in campo per modificare lo status quo non mancherebbero. Sarebbe opportuno istituire un osservatorio sul tema in ogni regione e creare delle unità specifiche di supporto psicologico per le numerose vittime. Purtroppo le aziende ancora non si stanno muovendo in questa direzione. Auspico, inoltre, un atteggiamento diverso da parte della politica, sempre pronta a rilasciare dichiarazioni a supporto dei cittadini soggetti a casi di malasanità, ma assente quando si tratta di esprimere solidarietà agli operatori che hanno subito aggressioni”.

venerdì 8 maggio 2015

Settimana mondiale per la sicurezza stradale… e per la sicurezza dei minorenni

L’informazione, questa sconosciuta. Infatti, sono tante le fobie che ci vengono trasmesse dall’informazione, che spesso è invece assente per ciò che riguarda una corretta informazione. Ad esempio sono ancora molti coloro che non sanno che è proprio l’automobile uno dei maggiori pericoli per la propria incolumità. Si parla tanto di aerei, senza sapere che questo è uno dei mezzi più sicuri che ci siano, pazzi depressi inclusi. Invece le stragi sull’asfalto sono all’ordine del giorno, eppure sono pochi coloro che lo pensano prendendo la propria automobile: come si sa poco sulla falcidia di minorenni in corso quotidianamente sulle nostre strade.
E’ in corso in questi giorni la settimana mondiale per la sicurezza stradale indetta dall’Oms. Quest’anno l'attenzione è focalizzata proprio sui bambini e su come migliorare la loro sicurezza sulle strade. Secondo un rapporto dell'Oms ogni anno nel mondo muoiono circa 186.300 bambini sotto i 18 anni a causa di un incidente stradale. La percentuale delle morti per incidente stradale è tre volte superiore nei paesi in via di sviluppo rispetto ai paesi sviluppati. Molti di più sono i feriti, spesso gravi.