lunedì 11 febbraio 2013

Come migliorare la Sanità nel Lazio: cinque proposte per Nicola Zingaretti


Possono raccogliersi in cinque punti le proposte per cambiare rotta e provare a migliorare il sistema sanitario del Lazio.
Il primo intervento da attuare dovrebbe consistere nella razionalizzazione del Management attualmente impiegato nelle Aziende sanitarie e più in concreto nella riduzione del numero dei direttori generali delle Asl e delle Aziende Ospedaliere attraverso la fusione della direzione generale di una Asl e con una Azienda Ospedaliera. Si pensi ad esempio alla possibile fusione delle attività manageriali della ASL Roma D con quelle del San Camillo, sia per la gestione degli aspetti sanitari (Medici, infermieri), sia Amministrativi, integrando beni e servizi in modo da migliorare anche la qualità del rapporto tra territorio e Aziende Ospedaliere. Il Manager, come unico responsabile di entrambi, potrebbe operare scelte verso il territorio e anche verso la specialistica, quindi senza correre rischi legati al campanilismo di chi opera direttamente su un territorio.


Un’altra doverosa scelta va operata per la creazione di un gruppo professionalmente capace di medici e amministrativi finalizzato alla revisione dei DRG, ormai datati, per una politica dei rimborsi più omogenea e adeguata alle differenti realtà.

Sarebbe opportuno poi istituire una Commissione regionale speciale in cui vi sono presenti associazioni e dirigenti regionali (ad esempio AIOP, ANSAP, ASFOLAZIO, FEDERLAZIO, ASSOBIOMEDICA, UNINDUSTRIA LAZIO, ecc.) per la condivisione delle scelte, in base alle competenze del proprio settore di riferimento, e l’elaborazione di piani organizzati con i dirigenti regionali.

In virtù del principio di trasparenza, tutte le “determine interne” elaborate dalle cariche dirigenziali con fondi propri dovranno comunque essere pubblicate su un portale regionale. Per le urgenze si dovrà procedere ad acquisti con Fondi economali.

Infine, sarebbe opportuno ridefinire per classi merceologiche le competenze delle cooperative sociali e non, Onlus e varie, OSS, Ausiliari o risorse amministrative, riclassificando le reali competenze delle cooperative. Ad esempio una cooperativa che fornisce OSS non può dare amministrativi magari in deroga a contratti con oggetto specifico diverso.

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