venerdì 19 luglio 2013

Una soluzione per ridurre le liste d’attesa nel Lazio

I malati cronici si rivolgeranno al Recup solo per la prima visita

Piccoli grandi passi per cominciare a smontare tutte quelle complicazioni che rallentano la macchina sanitaria regionale, costringendo spesso il cittadino a rinunciare all’accesso a un servizio che gli spetta di diritto e a ripiegare sulle strutture private.
E’ stato questo uno degli obiettivi principali (e quel che più conta, uno dei risultati concreti) del primo incontro proposto dalla Regione Lazio ai i direttori generali e sanitari di ospedali, Asl e IRCCS, per risolvere la tormentata e spinosa questione delle liste di attesa.

E non ci voleva certo un tavolo istituzionale per capire che si tratta di una priorità assoluta, che impone un immediato confronto per l’analisi delle criticità e la proposta di possibili e rapide soluzioni.
Il primo obiettivo raggiunto è che si è arrivati subito a una prima soluzione praticabile già da subito che coinvolge i malati così detti cronici. La novità è che loro si rivolgeranno al Recup solo per le prime visite, mentre per i controlli successivi dovranno andare direttamente dai medici di famiglia, senza passare di nuovo dal Recup. I malati cronici – e cioè tutte le persone affette da patologie oncologiche, cardiovascolari, respiratorie e diabetologi che – rappresentano circa il 70% del volume delle prestazioni sanitarie fornite e quindi questa prima soluzione tampone avrà subito effetti tangibili.
Il primo sarà che le liste d’attesa saranno ridotte di molto, visto che le prenotazioni verranno fissate direttamente dal medico di famiglia, rientrando in percorsi di screening e seguendo le linee guida nazionali e i protocolli scientifici.
Il secondo effetto è che il Recup sarà liberato dalle prenotazioni sanitarie per questo tipo di pazienti, lasciando spazio soltanto alle prime visite. Oltre a questo, per migliorare ulteriormente le performance, saranno coinvolti di più tutti i privati accreditati al sistema sanitario regionale che potranno garantire le prestazioni, soprattutto quando la sanità pubblica non riuscirà a rispettare i tempi previsti.

Ma dalla Regione assicurano che questo primo tavolo di confronto è soltanto il primo passo di un percorso di revisione del sistema sanitario di lunga durata, visto che già nei prossimi giorni ha organizzato un altro momento di riflessione per far emergere e far ragionare insieme le esperienze migliori del territorio e un nuovo incontro con i medici di medicina generale, i laboratori di analisi, le centrali cooperative, gli ordini dei medici e le organizzazioni sindacali. Questa volta si parlerà delle case della salute.

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