Si può essere d’accordo o meno, vederla da una prospettiva o da
un’altra. Ma è certo che continua imperterrita la diminuzione delle strutture
ospedaliere pubbliche italiane che tra il 2009 e il 2012 si sono contratte del
3,2% (circa 60 ospedali in meno). Ma soprattutto continua il calo dei posti
letto che nel 2012 sono scesi a quota 232.652. Nel 2011 erano 242.285. Ben 9.643 letti
in meno (-4%). Al contempo, e quasi a rimarcare un andamento opposto e
concomitante, si registrano incrementi soprattutto per il privato accreditato, come
evidenziato dai trend dell’assistenza territoriale semiresidenziale (-0,3% per
il pubblico, +6% per il privato accreditato) dell’assistenza territoriale
residenziale (+1,0% per il pubblico, +5,7% per il privato accreditato. È questa
la fotografia del Ssn per l’anno 2012 scattata dal Ministero della Salute e contenuti
nell’Annuario Statistico del Servizio Sanitario Nazionale Assetto
organizzativo, attività e fattori produttivi del SSN per l’anno 2012.
Numero di strutture per tipologia di assistenza erogata. Diminuisce
l’assistenza ospedaliera
Le strutture censite risultano pari a 1.091 per l’assistenza ospedaliera, 9.268
per l’assistenza specialistica ambulatoriale, 6.526 per l’assistenza
territoriale residenziale, 2.787 per l’assistenza territoriale
semiresidenziale, 5.682 per l’altra assistenza territoriale e 1.027 per
l’assistenza riabilitativa. Per quanto riguarda la natura delle strutture, sono
in maggioranza pubbliche le strutture che erogano assistenza ospedaliera
(53,0%) e le strutture che erogano altra assistenza territoriale (87,7%). Sono
in maggioranza private accreditate le strutture che erogano assistenza
territoriale residenziale (76,7%) e semiresidenziale (64,2%) e le strutture che
erogano assistenza riabilitativa (75,8%). L’analisi dei trend del numero di
strutture nel periodo tra l’anno 2009 e l’anno 2012 evidenzia una diminuzione
con riferimento all’assistenza ospedaliera: contrazione del 3,2% del numero di
strutture pubbliche per effetto degli interventi di razionalizzazione delle
reti ospedaliere effettuati nel periodo in esame.
Assistenza territoriale. Ogni medico di
famiglia ha mediamente 1.142 assistiti
L’assistenza distrettuale proponendosi di
coordinare ed integrare tutti i percorsi di accesso ai servizi sanitari da
parte del cittadino, si avvale in primis dei medici di medicina
generale e dei pediatri di libera scelta, convenzionati con il SSN. Essi,
valutando il reale bisogno sanitario del cittadino, regolano l’accesso agli
altri servizi offerti dal SSN. Il contratto dei medici di medicina generale e
di pediatria prevede, salvo eccezioni, che ciascun medico di medicina di base
assista al massimo 1.500 pazienti adulti (di età superiore ai 13 anni) e
ciascun pediatra 800 bambini (di età compresa fra 0 e 13 anni). Esistono
comunque realtà territoriali in cui, per carenza di medici pediatri o per
libera scelta dei genitori, è consentito che i bambini siano assistiti da
medici di medicina generale. In media a livello nazionale ogni medico di base
ha un carico potenziale di 1.142 adulti residenti. A livello regionale esistono
notevoli differenziazioni: per le Regioni del Nord, fatte salve alcune
eccezioni, gli scostamenti dal valore medio nazionale sono positivi.
L’attività di guardia medica è organizzata nell’ambito della programmazione
regionale per rispondere alle diverse esigenze legate alle caratteristiche
geomorfologiche e demografiche. Nel 2012 sono stati rilevati in Italia 2.893
punti di guardia medica; con 12.027 medici titolari ovvero 20 medici ogni 100.000
abitanti. A livello territoriale si registra una realtà notevolmente
diversificata sia per quanto riguarda la densità dei punti di guardia medica
sia per quanto concerne il numero dei medici titolari per ogni 100.000
abitanti.
L’assistenza farmaceutica convenzionata consiste nella fornitura di specialità
medicinali e preparati galenici utili per la prevenzione o la cura delle
malattie; essa rappresenta, nell’ambito dei Servizi erogati dal SSN, quella più
suscettibile di variazione poiché è strettamente dipendente dalle disposizioni
dettate dalle varie leggi finanziarie. In Italia nel 2012 sono state prescritte
593.606.504 ricette con un importo di poco superiore ai 10miliardi di euro, con
un costo medio per ricetta di circa 17 euro. Il costo medio per ricetta risulta
variabile all’interno del territorio nazionale registrando il valore minimo in
Toscana (13,79 euro) e quello massimo (21,34 euro) in Lombardia.
L’assistenza domiciliare integrata è intesa come l’assistenza domiciliare erogata
in base ad un piano assistenziale individuale attraverso la presa in carico
multidisciplinare e multi professionale del paziente. Nel corso del 2012 sono
stati assistiti al proprio domicilio 633.777 pazienti, di questi l’83,6% è
rappresentato da assistibili di età maggiore o uguale a 65 anni e il 9,1% è
rappresentato da pazienti terminali. Mediamente a ciascun paziente sono state
dedicate circa 22 ore di assistenza erogata in gran parte da personale
infermieristico (14 ore per caso). In particolare, le ore dedicate a ciascun
assistito anziano sono state 21, di cui 14 erogate da personale
infermieristico, mentre le ore dedicate a ciascun malato terminale risultano
pari a 25, di cui 19 erogate dal personale infermieristico.
Nel 2012 in totale sono state censite 9.268
strutture sanitarie di tipo ambulatorio/laboratorio: la percentuale di
strutture pubbliche è molto variabile a livello regionale; in generale nelle
Regioni Centro-meridionali si ha una prevalenza di strutture private
accreditate. Una situazione opposta si registra per quanto riguarda le altre
strutture territoriali (centri dialisi ad assistenza limitata, stabilimenti
idrotermali, centri di salute mentale, consultori materno-infantili, centri
distrettuali ecc.) nelle quali prevale la gestione diretta delle Aziende
Sanitarie. Le strutture di tipo Ambulatorio/Laboratorio pubbliche erogano nella
maggior parte dei casi assistenza clinica, mentre quelle private accreditate
erogano in egual misura prestazioni di laboratorio e cliniche.
Per quanto riguarda le altre strutture
territoriali, nel 2012 sono stati censite 6.526 strutture residenziali,
2.787 strutture di tipo semiresidenziale, 5.682 strutture di altro tipo (come
centri di salute mentale, consultori, stabilimenti idrotermali). Con
riferimento alle strutture residenziali e semiresidenziali sono
stati censiti 274.905 posti, pari a 461 per 100.000 abitanti. Di questi il
70,9% sono stati dedicati all’assistenza agli anziani, il 12,3% all’assistenza
psichiatrica, il 16,1% all’assistenza ai disabili psichici e fisici, lo 0,7% ai
pazienti terminali. Nel 2012 sono state rilevate 1.027 strutture riabilitative
con 14.549 posti per l’attività di tipo residenziale e 14.085 per l’attività di
tipo semiresidenziale. Nel complesso in Italia sono presenti 48 posti in strutture
riabilitative ogni 100.000 abitanti. Il numero di utenti totali assistiti in
regime residenziale è superiore agli utenti assistiti in regime
semiresidenziale (rispettivamente 57.044 e 23.666 utenti); tale rapporto cambia
a seconda della tipologia di attività riabilitativa, in particolare la
riabilitazione neuropsichiatrica infantile è svolta preferibilmente in
strutture semiresidenziali. Nel 2012 le strutture riabilitative hanno impiegato
47.190 unità di personale di cui il 10% costituito da medici ed il 43% da
terapisti e logopedisti.
Assistenza ospedaliera. Il 47% delle
strutture è privata. Sono 204 mila i posti letto per acuti
Nel 2012 l’assistenza ospedaliera si è avvalsa
di 1.091 istituti di cura, di cui il 53% pubblici ed il rimanente 47% privati
accreditati. Risulta confermato il trend decrescente del numero degli istituti,
già evidenziatosi negli anni precedenti, effetto della riconversione e
dell’accorpamento di molte strutture. Il 65% delle strutture pubbliche è
costituito da ospedali direttamente gestiti dalle Aziende Sanitarie Locali, il
10% da Aziende Ospedaliere, ed il restante 24% dalle altre tipologie di
ospedali pubblici. Il S.S.N. dispone di poco più di 204 mila posti letto per
degenza ordinaria, di cui il 21% nelle strutture private accreditate, 17.509
posti per day hospital, quasi totalmente pubblici (90%) e di 8.393 posti per
day surgery in grande prevalenza pubblici (79%). A livello nazionale sono
disponibili 3,9 posti letto ogni 1.000 abitanti, in particolare i posti letto
dedicati all’attività per acuti sono 3,3 ogni 1.000 abitanti. La distribuzione
dell’indicatore risulta piuttosto disomogenea a livello territoriale: si
evidenziano il Molise (4,6 posti letto) fra le Regioni con la maggiore densità
di posti letto, l’Umbria (3,6 posti letto) e la Campania (3,2 posti letto) fra
le Regioni con la minor disponibilità di posti letto. A livello nazionale i
posti letto destinati alla riabilitazione e lungodegenza sono 0,6 ogni 1.000
abitanti con notevole variabilità regionale. La presenza di apparecchiature
tecnico-biomediche (nelle strutture ospedaliere e territoriali) risulta in
aumento nel settore pubblico, ma la disponibilità è fortemente variabile a
livello regionale. Esistono circa 106,4 mammografi ogni 1.000.000 di abitanti
con valori oltre 150 in due Regioni (Valle d’Aosta, Umbria). Particolare
interesse ha rivestito in questi ultimi anni l’area dell’emergenza: il 52,2%
degli ospedali pubblici risulta dotato nel 2012 di un dipartimento di emergenza
e oltre la metà del totale degli istituti (64,4%) di un centro di rianimazione.
Il pronto soccorso è presente
in oltre l’82% degli ospedali. Il pronto soccorso pediatrico è presente nel
16,8% degli ospedali. Dai dati di attività delle strutture con pronto soccorso
si evidenzia che nel 2012 ci sono stati quasi 3,5 accessi ogni 10 abitanti; di
questi quasi il 15% è stato in seguito ricoverato. Quest’ultimo indicatore si
presenta altamente variabile a livello territoriale: a fronte di una
percentuale di ricovero pari al 11,2% registrato nella Regione Piemonte si
raggiungono valori poco inferiori a 30 nella Regione Molise. Dai dati di
attività delle strutture con pronto soccorso pediatrico emerge che ci sono
stati 1,5 accessi ogni 10 abitanti fino a 18 anni di età; l’8,6% di questi è
stato in seguito ricoverato. I reparti direttamente collegati all’area
dell’emergenza dispongono per il complesso degli istituti pubblici e privati
accreditati di 4.840 posti letto di terapia intensiva (8,02 per 100.000 ab.),
1.130 posti letto di terapia intensiva neonatale (2,1 per 1.000 nati vivi), e
2.724 posti letto per unità coronarica (4,5 per 100.000 abitanti).
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