venerdì 4 settembre 2015

Carne bovina infetta da Aids. “Una bufala del Web” assicura l’Istituto Superiore di Sanità

Diffidare dei social network, specialmente quando la notizia è allarmistica ai massimi livelli. Perché un procurato allarme può generare una pericolosa reazione da parte dei meno informati che non fa bene al vivere civile e comunitario. E i social network stanno diventando, da una parte uno dei primi mezzi di informazione da parte di molti, dall’altra uno dei sistemi più semplici da usare per generare procurato allarme e destabilizzare l’opinione pubblica, sempre più orientata verso un’informazione “lampo” ed in pillole ad uso e consumo del superficialismo più becero.


Proprio in questi giorni, infatti, circola sui social network la notizia relativa alla carne bovina infetta da Aids. Una notizia che è "assolutamente priva di ogni fondamento, una vera 'bufala', perché gli alimenti di qualsiasi genere non possono contenere il virus Hiv, né tantomeno causare un'infezione da questo virus". Almeno così tranquillizzano gli esperti dell'Istituto superiore di sanità (Iss) sul sito Uniti contro l'Aids, in merito alla falsa notizia on line secondo cui ci sarebbero stati sequestri in tutta Italia di quintali di carne infetta da Aids.
In caso di dubbi o per maggiori informazioni è possibile chiamare il telefono verde Aids e Ist (Infezioni sessualmente trasmesse) 800.861.061, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 13.00 alle 18.00, o consultare il sito 
Uniti contro l'Aids.
"Il virus Hiv è in grado di infettare solo l'uomo - chiariscono gli specialisti - e alcune specie di scimmia e si inattiva rapidamente quando esposto all'aria aperta. Le uniche vie di contagio di questa infezione rimangono pertanto i rapporti sessuali con persone che vivono con l'Hiv non protetti da preservativo, lo scambio immediato di sangue infetto tramite siringa, nonché la trasmissione verticale da madre Hiv positiva a figlio".

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