mercoledì 23 gennaio 2013
Sulle pensioni di invalidità l’Inps fa marcia indietro
Revocata la circolare dopo l’intervento dei sindacati e del Ministro Fornero
di Massimiliano Picardi
Parlare delle cose che non vanno non fa mai male, anzi. Il tam tam che si è rincorso sul web all’indomani della diffusione della contro la circolare n.149 del 28 dicembre 2012 con cui stabiliva che, per dell’erogazione della pensione di invalidità, per gli invalidi al 100%, andava considerato non più il solo reddito personale, ma anche quello del coniuge, ha trovato finalmente una risposta concreta.
Dopo tante proteste è arrivata finalmente la revoca del provvedimento da parte dell’Inps e in questa direzione hanno certamente pesato sia l’intervento del Ministro Fornero che quello dei sindacati.
Ma il bicchiere resta ancora mezzo vuoto secondo Cittadinanzattiva, che trova voce nelle dichiarazioni di Tonino Aceti, responsabile del Coordinamento nazionale delle Associazioni dei malati cronici (CnAMC): "Bene il passo indietro fatto dall'INPS, ma siamo preoccupati dalla evidente invasione di campo che l'Istituto pensionistico aveva attuato con la circolare. In assenza di tale dietrofront, anche l’Indirizzo politico fornito dal Parlamento con la legge di stabilità rispetto al supporto alla non autosufficienza sarebbe caduto nel vuoto: da una parte lo Stato avrebbe dato, dall’altro avrebbe tolto, con la conseguenza per i cittadini di non ricevere alcun sostegno".
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ha comunque avviato una istruttoria per fare chiarezza in materia ed approfondirne il profilo legislativo.
“Come Cittadinanzattiva – proseguono dal Coordinamento nazionale delle Associazioni dei malati cronici – chiediamo che l'INPS si attenga strettamente alle sue competenze e, al tempo stesso, che il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, nella sua annunciata attività di approfondimento della materia, tenga conto degli orientamenti già espressi sulla materia dalla Corte Costituzionale e colga l’occasione per approfondire, con il parere delle associazioni dei cittadini, dei pazienti e delle persone con disabilità, anche la Nota interna INPS del 20 settembre 2010 che rivede i requisiti per la concessione delle indennità di accompagnamento”.
L’invito delle associazioni coinvolte quotidianamente su questi temi è dunque quello di continuare a monitorare gli eventuali sviluppi di questa vicenda che ha rischiato di penalizzare non poco i diritti di cittadini già costretti ad affrontare difficoltà reali.
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