giovedì 17 gennaio 2013

L’Inps cambia le regole per gli invalidi al 100%


E’ stata diffusa tra Natale e Capodanno e forse proprio per questo non ha sollevato il polverone che meritava. Si tratta della circolare n.149 del 28 dicembre 2012 con cui l’Inps ha ridotto drasticamente le pensioni di invalidità, imponendo limiti pesanti che hanno fatto saltare dalla sedia chi quotidianamente si trova ad affiancare famiglie con invalidi. Duro l’intervento di  Pietro Barbieri, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, che solleva qualche dubbio anche dal punto di vista legislativo: «È un atto gravissimo: Inps si sostituisce al Parlamento, assume decisioni politiche, incidendo sulla vita delle persone revocando pensioni di 270 euro al mese».



La circolare prevede, infatti, che gli invalidi al 100% che insieme al coniuge hanno un reddito lordo annuo superiore a 16.127,30 euro, perderanno di fatto il diritto alla pensione di invalidità. Per gli invalidi parziali come i non udenti e i non vedenti, invece, il limite del reddito considerato continuerà ad essere sempre quello personale.
Questa decisione amministrativa dell’Inps si basa non su un dettato normativo, ma su una Sentenza della Corte di Cassazione del 2011 (Sezione Lavoro 25 febbraio 2011, n. 4677) che però risulterebbe essere anche di segno contrario ad altri pronunciamenti della stessa Corte.

«Questa è una decisione politica che colpisce i più poveri  -  prosegue Barbieri - espropriandoli di una pensione dall'importo risibile. È una decisione che provoca inaccettabili ripercussioni oltre a insostenibili disparità di trattamento. Chiediamo ai partiti in campagna elettorale di dare un segno immediato esigendo l’immediata sospensione di questo atto contrario ad ogni regola democratica e morale. Chiediamo anche chiarezza rispetto ai meccanismi di assunzione di tale provvedimento: vogliamo sapere chi, dall'interno dei Ministeri responsabili, abbia avallato questa iniqua decisione».

Sconfortato anche Alberto Fontana, presidente di Uildm: «Non si capisce da dove questo tipo di circolare sia stata originata – dichiara – ne abbiamo appreso la notizia attraverso la Fish. Ma non abbiamo visto nessun atto di profilo politico. Ci auguriamo che certe scelte siano gli organi politici a prenderle. In questo modo vengono penalizzate situazioni già in crisi. Si parla di danni gravissimi. Teniamo presente che il 94% dei disabili sono a carico familiare. In pratica non si azzera l’accompagnamento, ma proprio l’invalidità civile».

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