giovedì 14 marzo 2013

Più controlli sulla riabilitazione ospedaliera


Un tavolo tecnico ha emesso i nuovi criteri di appropriatezza ed efficienza

Bandiera nera per Lazio e Lombardia: sono queste le due regioni meno virtuose d’Italia secondo il rapporto stilato dal Tavolo tecnico multidisciplinare istituito presso il Ministero della salute e coordinato dal Siveas, al termine di un periodo di analisi dell’attuale situazione relativa alla riabilitazione ospedaliera.
L’indagine è alla base di un documento che indica i nuovi parametri per la a definizione dei così detti “criteri di appropriatezza ed efficienza dei ricoveri di riabilitazione ospedaliera” e ha consentito di rilevare le maggiori criticità presenti nel “percorso del paziente” coinvolto in attività di riabilitazione presso strutture sia pubbliche che private.

Cinque sono i punti fermi da tenere a mente se si vuole tracciare un quadro sintetico dello scenario nazionale:
la potenziale inappropriatezza è maggiormente concentrata nei ricoveri di riabilitazione che non provengono da un evento acuto;
il numero di ricoveri potenzialmente inappropriati dal punto di vista clinico è più elevato nelle strutture private (67% privato - 33% pubblico), così come le giornate di degenza potenzialmente inefficienti (79% privato - 21% pubblico), mentre la potenziale inappropriatezza organizzativa è quasi equamente distribuita (52% privato - 48% pubblico);
l’assistenza riabilitativa ospedaliera in regime diurno risulta particolarmente critica e necessita di criteri puntuali di standardizzazione organizzativa e gestionale;
a livello regionale, la potenziale in appropriatezza neurologica sembra essere maggiormente concentrata nelle regioni Lombardia e Lazio, quella pneumologia in Lombardia, Campania e Puglia, quella cardiologica in Molise e nella PA di Bolzano, quella ortopedica nel Lazio e Campania;
spesso l’eccessivo ricorso all’assistenza ospedaliera dei ricoveri di riabilitazione è determinato dalla carenza di soluzioni territoriali alternative all’ospedale, che consentano di evitare l’utilizzo dell’ospedale stesso da ricoveri ad elevato rischio di in appropriatezza.
La riflessione da fare sul confronto tra i dati delle diverse regioni è che soluzioni e risposte assistenziali difformi rischiano di generare sia un effettivo sbilanciamento dei volumi di attività e della distribuzione dei servizi fra le Regioni sia una difficoltà di lettura, interpretazione e descrizione del fenomeno.
I criteri individuati per le quattro principali tipologie di riabilitazione (sistema nervoso, apparato respiratorio, apparato cardio-circolatorio e sistema muscolo scheletrico) valutano comunque per l’intero territorio nazionale la potenziale inappropriatezza clinica, con riferimento alla numerosità di ricoveri, e la potenziale inappropriatezza organizzativa e potenziale inefficienza, con riferimento alla durata dei ricoveri.
Una volta individuati i criteri non resta che verificarne la reale applicazione nelle realtà locali e sperare in una effettiva ottimizzazione delle spese rispetto ai concreti bisogni degli utenti e ai livelli di assistenza attesi sia nel pubblico che nel privato.

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