Ciascuna Regione avrà la possibilità di decidere in
autonomia, ma dovrà rispettare i tempi minimi fissati dal Decreto. La buona notizia è che la burocrazia è stata
snellita e che quindi per i malati cronici e i disabili sarà più facile
ottenere dalle Asl gli attestati per l’esenzione.
Come si legge nel testo del decreto, questo significa che
“le Asl non sono tenute a revocare gli attestati che hanno durata diversa da
quella fissata nel decreto, prima della loro scadenza. L’individuazione di una
durata limitata dell’attestato di esenzione non preclude naturalmente il
diritto dell’assistito all’eventuale rilascio di un nuovo attestato, nel caso
in cui, alla scadenza, persista la condizione di malattia”.
Particolare attenzione è stata riservata alle patologie
cardiovascolari che possono essere risolte grazie a un intervento chirurgico o
di radiologia interventistica. Per queste è stata prevista una durata minima di
esenzione di 3 mesi dalla data di esecuzione dell’intervento, ma, nel caso non
dovesse essere eseguita alcuna procedura correttiva, la durata dell’attestato
rimarrebbe illimitata.
Per evitare eventuali disagi economici, si consiglia di
eseguire la visita specialistica, finalizzata al rilascio della certificazione
per il rinnovo dell’attestato di esenzione, entro il periodo di validità
dell’esenzione, in modo che la prestazione, considerata quale “visita di
controllo”, non venga pagata.
Nel corso della visita potrà essere effettuata una vera e
propria rivalutazione clinica e prognostica del paziente che potrà riscontrare la
guarigione clinica, prevedere il rinnovo della certificazione, se la patologia
è ancora presente, stabilire il rilascio della certificazione per altra patologia
cronica e invalidante, eventualmente riscontrata, nei casi previsti dal decreto
stesso.
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