Al via la campagna di Cittadinanzattiva e UILDM per rendere
accessibili tutte le scuole

Dopo aver raccolto fondi fino alla fine di marzo attraverso
un sms solidale, Cittadinanzattiva e UILDM procederanno, entro maggio, con
un’azione di monitoraggio su un campione di edifici scolastici (434 scuole,
pari all’1% del totale) al fine di rilevare gli aspetti legati alla sicurezza
strutturale, alla manutenzione, all’igiene degli edifici scolastici, alla
presenza di barriere architettoniche all’interno, di attrezzature motorie e
arredi scolastici adeguati, di strumenti tecnologici specifici e anche alle
modalità di somministrazione dei farmaci.
Dal mese di novembre, fino alla fine dell’anno, si procederà
poi alla effettiva rimozione delle barriere o alla realizzazione di altre
modifiche strutturali attraverso la donazione diretta alle scuole di
attrezzature e ausili informatici, di software e sussidi specifici per
l’apprendimento, di arredi adatti a studenti con esigenze particolari (come
banchi ergonomici o sedie speciali con braccioli).
«L’assente ingiustificato – sottolinea Cira Solimene,
direttore operativo della UILDM – non è solo lo studente che non può entrare a
scuola a causa delle barriere, ma anche il contesto-scuola che non partecipa
come dovrebbe alla realizzazione di quei percorsi di autonomia personale,
affettiva e cognitiva, che “aprono” ad ogni individuo la possibilità di vedersi
protagonista delle proprie scelte, in una prospettiva di futuro, e che hanno
proprio nella scuola un fondamentale punto di partenza. E se è certamente vero,
come amo ricordare, che “Chi apre la porta di una scuola, chiude una prigione”
(Victor Hugo), al tempo stesso, se vogliamo che i ragazzi di oggi vadano a
costituire la spina dorsale della società responsabile di domani, dobbiamo fare
in modo che possano affrontare, tutti, il più valido e completo percorso
scolastico».
Nell’intero territorio nazionale sono oltre 200.000 gli studenti
con disabilità, che vedono leso o addirittura negato il loro diritto allo
studio ogni giorno: alcuni non possono frequentare regolarmente la scuola perché
i servizi sono stati via via ridotti (e ci riferiamo in particolare al trasporto,
agli orari insegnanti di sostegno, all’assenza del personale ausiliario), altri,
invece, vivono le pareti scolastiche come fossero un parcheggio e spesso vivono
la loro mattinata a scuola nella completa indifferenza sia dei coetanei che
degli adulti.
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