Nel Lazio saranno accorpati i distretti che non hanno il
numero minimo di 40mila abitanti
La rivoluzione di Zingaretti nella sanità laziale ha
ufficialmente preso il via: la Regione ha diffuso in questi giorni le nuove
linee guida che danno istruzioni chiare per mettere in piedi un nuovo modello
che – semplificando quelle che sono le sfumature del caso – si orienta verso
una riduzione del numero di dirigenti per destinare maggiori risorse alle cure.
Letta così, sembra dunque avverarsi il sogno di veder
ridurre la burocrazia attraverso una riorganizzazione del sistema sanitario sul
territorio.
In concreto si ridurrà il numero dei distretti (che
passeranno da 55 a 48) e anche il numero di dirigenti, primari, distretti per
arginare gli sprechi e migliorare i servizi favorendo quelli gestiti in comune,
dando più attenzione alle risorse dedicate alle cure e alle persone.
Ma vediamo in concreto in cosa consiste questa “rivoluzione”.
OSPEDALI - Le unità operative complesse attualmente
esistenti in tutti gli ospedali sono 1123, dovranno scendere a 722 con una riduzione del 35,71% del totale. Per quanto riguarda le
unità operative semplici si dovrà passare dalle attuali 1771 a 946.
ASL E SERVIZI AMMINISTRATIVI - Le unita operative complesse
e dunque i dirigenti passeranno da 651 a 431 con una riduzione del 33,80%,
mentre le unita operative semplici non ospedaliere saranno ridotte passeranno
da 1350 a 565.
DISTRETTI - Saranno accorpati i distretti che non hanno il
numero minimo di 40mila abitanti. Per quanto riguarda Roma, saranno adeguati al
nuovo numero di Municipi portandoli da 19 a 15.
“Un provvedimento -
ha sottolineato il presidente, Nicola Zingaretti - che vogliamo portare avanti
con attenzione ai bisogni di salute dei cittadini valorizzazione delle
professionalità, efficienza organizzativa, operativa ed economica. La Regione
accompagnerà e sosterrà il processo - ha spiegato - istituendo gruppi di
lavoro, con la partecipazione di rappresentanti delle aziende e delle
professioni. Sono già in corso di costituzione i gruppi di lavoro per i
distretti, case della salute, dipartimenti di salute mentale e
tossicodipendenze quelli interaziendali delle funzioni amministrative tecniche
e informatiche”.
A cura del Progetto Archimede
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