martedì 24 settembre 2013

Presentata in Parlamento la relazione sugli aborti volontari

Nei giorni scorsi è stata presentata in Parlamento la relazione annuale sull’attuazione della legge 194/78, sulla tutela sociale della maternità e per l’interruzione volontaria di gravidanza, che riporta i dati preliminari relativi al 2012 e quelli definitivi del 2011.
“Per la prima volta - ha dichiarato il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin - è stato avviato un monitoraggio articolato sul territorio relativamente ad alcuni aspetti dell’applicazione della 194, quelli più specificamente legati all’obiezione di coscienza, che arriva fino ad ogni singola struttura e ad ogni singolo consultorio. I dati della relazione indicano che relativamente all’obiezione di coscienza  e all’accesso ai servizi la legge ha avuto complessivamente una applicazione efficace. Stiamo lavorando per verificare, insieme alle Regioni, la presenza di eventuali criticità locali per giungere al più presto al loro superamento”.

mercoledì 18 settembre 2013

“Health inequalities”, pubblicati i dati europei

Per il 10% degli italiani ci sono gravi privazioni

Le differenze, che una volta erano ampie, tra i diversi paesi europei per quanto riguarda l’aspettativa di vita e il tasso di mortalità infantile si vanno via via restringendo, ma restano evidenti disparità e ineguaglianze che devono essere recepite ancora oggi come un campanello d’allarme. Sicuramente è da prendere in considerazione l’ultimo Report pubblicato in questi giorni dalla Commissione Europea sul diritto alla salute nei 27 Paesi membri. A cominciare proprio dai dati relativi all’Italia, visto che siamo l’unico grande Paese della vecchia Europa dove nel 2011 la popolazione risulta sottoposta a gravi privazioni materiali che hanno inciso anche sulla salute, in percentuale quasi doppia rispetto alla Francia.

giovedì 12 settembre 2013

“Ciò che mi nutre mi distrugge - Quod me nutrit me destruit”

Un film girato presso il Centro per la Cura dei disturbi del comportamento alimentare della Asl Roma E

E’ la prima volta che un Centro per la Cura dei disturbi del comportamento alimentare apre le sue porte e decide di lanciare un messaggio forte per arginare una serie di fenomeni sempre più diffusi tra gli adolescenti e non solo. E ha scelto di farlo usando il linguaggio che emotivamente potesse coinvolgere di più la tipologia di persone alla quale si rivolge.

mercoledì 4 settembre 2013

Stop alla precarietà nelle professioni sanitarie

Nel Lazio i precari impiegati nei vari ospedali del territorio sono 2615

E’ più precario e cagionevole lo stato di salute medio sul nostro territorio o la condizione lavorativa delle professioni sanitarie? A quanto pare la precarietà è comune a entrambi e quando incide sulla continuità delle prestazioni a tutela della salute dei cittadini comincia a rappresentare un problema che non si può certo ignorare.
Sono, infatti circa 35.000 le persone impiegate nel settore sanitario in attesa di stabilizzazione tra medici, personale infermieristico, tecnici e altri 11 profili professionali, che operano con continuità ma senza garanzie per il futuro nelle nostre strutture ospedaliere. Un numero tanto consistente da indurre il Ministro della Salute a proporre l’introduzione di uno strumento utile a smontare il tema del precariato che nel Servizio Sanitario Nazionale ha assunto dimensioni tali da mettere in crisi la qualità delle prestazioni erogate, specie nelle Regioni in piano di rientro.