sabato 29 marzo 2014

Caporossi: “La Sanità pubblica ha bisogno di fiducia”

Presentati dal DG della Asl di Latina i due nuovi direttori amministrativo e sanitario

Affermava un chirurgo di fama internazionale che l’errore, in qualsivoglia campo professionale, è possibile, infatti la bravura si misura dal numero degli errori e soprattutto dalla motivazione: tra i più bravi la negligenza e il pressappochismo sono banditi ed il numero degli errori si deve contare su una mano.In sintesi, questo è il concetto dal quale bisogna far ripartire la sanità pubblica. Un concetto che appartiene anche al nuovo Direttore Generale dell’Azienda pontina, Michele Caporossi. Il manager lo ha ribadito nell’incontro che si è svolto lo scorso lunedì presso la sede di Latinafiori. L’occasione è stata data dalla presentazione “della mia nuova squadra” ha tenuto a precisare Caporossi, ossia i nuovi Direttori Sanitario e Amministrativo, il dottor Alfredo Cordoni e la dottoressa Vania Rado.
Il primo, abruzzese di Teramo ma cresciuto professionalmente a Perugia; la seconda, veneta di Dolo, con un recentissimo passato in una delle eccellenze della sanità italiana, ossia il presidio ospedaliero di Padova.
Che si tratti di una squadra lo si è capito subito, ossia nel momento in cui il manager ha dichiarato di non conoscere i gusti politici dei suoi strettissimi collaboratori, di non averli scelti sulla base di una appartenenza politica né di essere stati imposti, o anche semplicemente segnalati, da via della Pisana.
“Il Presidente Zingaretti mi ha dato carta libera e di questo lo ringrazio, come ringrazio i due Direttori che hanno preceduto il dottor Cordoni e la dottoressa Rado, ossia il dottor Cassetta e il dottor Rossi, per la professionalità dimostrata fino all’ultimo pur sapendo che sarebbero stati presto sostituiti - ha esordito Caporossi  -. Ma io ho un compito chiaro, ossia quello di coordinare il lavoro degli altri. Ed allora mi serve una squadra “mia”, un gruppo coeso e concentrato al raggiungimento di risultati concreti e reali. Un gruppo dove ognuno sappia sacrificarsi per l’altro. Dove tutti si sentano responsabili e protagonisti. Per questo dico: la Rado e Cordoni sono gli altri due Direttori insieme a me, senza che nessuno occupi posizioni di comando”.
Una squadra dicevamo. Ed infatti tutti e tre hanno sottolineato che questo, ossia quello di creare una squadra, è il loro intento e che hanno un denominatore comune, ossia la priorità nel garantire i livelli di assistenza pur rispettando tutti i parametri imposti dalla Regione. Come?
“Abbattendo i tanti sprechi” ha risposto immediatamente Caporossi. “Non possiamo permettere di ridurre ancora i posti letto nel momento in cui è accertato che siamo al di sotto delle soglie minime. C’è da fare uno sforzo di riprogettazione per la riduzione delle spese. E sono certo che ci riusciremo” ha aggiunto.
Ma il nuovo manager pontino, approfittando della presenza della stampa, ha tenuto anche a sottolineare alcune cose che sono spesso sottovalutate. “Mi piacerebbe tanto lavorare in un clima di fiducia reciproca, perché la sanità pubblica ha tanto bisogno di fiducia, ha tanto bisogno di essere apprezzata per le tante cose positive che fa. La critica ci sta sempre, ma bisogna non far crescere l’allarmismo tra la gente, bisogna cercare di contenerlo. Se c’è negligenza saremo noi i primi ad occuparci della faccenda e cercare i colpevoli. Ma la sanità ha disperato bisogno di uscire da quest’aria di sospetto e di diffidenza che ormai da decenni la caratterizza. Perché c’è tanta professionalità e tanta umanità nei nostri ospedali, tanto desiderio di gratificazione nei più che sono impeccabili. Ed anche noi - ha continuato il dottor Caporossi - dobbiamo smetterla di piangerci addosso sottovalutando le nostre capacità e sopravvalutando spesso le nostre difficoltà”.
Ma ci sono già le ricette per tamponare almeno quelle che sono le maggiori criticità?
“Certo - prosegue il manager - per quanto riguarda il Pronto Soccorso metteremo in atto uno studio di Cordoni di “auditing”, ossia partiremo dalle esperienze dei malati. Ma va anche detto che l’indice degli infarti salvati qui a Latina è molto alto ed è il primo del Lazio. Bisogna far capire a chi ricorre al Pronto Soccorso per una slogatura, che può attendere e che la sua attesa può salvare una vita umana. Poi ci concentreremo sull’appropriatezza delle prestazioni, ossia dobbiamo fare più prestazioni con le stesse risorse e la cosa, da quello che ho visto in questo mese di lavoro, è più che possibile. La dottoressa Rado dovrà lavorare per processi e non più per atti. Poi dobbiamo puntare, cosa che abbiamo già avviato, ad un rapporto proficuo con i medici di base. A loro deve essere lasciato il compito della gestione dei malati cronici avendo anche il compito di seguirli nel loro cursus. I malati cronici in provincia di Latina rappresentano il 12 percento del totale. Per questo per noi è importante l’avvio del progetto “Casa della Salute”, una vera rivoluzione che abbiamo inaugurato a Sezze e per la quale rappresentiamo l’avanguardia regionale in quanto “progetto pilota” del Lazio. Si tratta di una grande scommessa per la nostra azienda. Infine – conclude Caporossi  -, il rapporto con l’Università. Questo va rivisto. I doppioni non servono alla nostra sanità e questo in considerazione che l’Università potrebbe essere, invece, una grande opportunità”.
Insomma, i concetti sono chiari: gruppo, fiducia, appropriatezza, progettualità e sinergia. La Asl di Latina riparte da Caporossi e la sua nuova squadra per la quale non si può non tifare, per il bene di tutti.

A cura di Progetto Archimede
www.progettoarchimede.com

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