Dopo il report pubblicato lo scorso 23 giugno, il Ministero
della Salute ha inviato al Parlamento la relazione sullo stato di attuazione
della legge di contrasto al doping nonché sull’attività svolta dalla
Commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della
salute nelle attività sportive per l’anno 2013.
Dall’analisi dei dati relativi alle preparazioni galeniche
dichiarate dai farmacisti nel 2013, è risultato un aumento delle preparazioni
allestite in farmacia e comunicate al Ministero della salute. Risulta
confermato come, anche nel corso del 2013, le sostanze maggiormente prescritte
siano quelle appartenenti alla classe dei diuretici ed agenti mascheranti (S5),
a quella degli agenti anabolizzanti (S1) ed alla classe degli stimolanti (S6).
Queste classi di principi attivi rappresentano da sole circa il 75% del totale
delle dichiarazioni rilasciate dai farmacisti. Tra questi principi attivi, i
più utilizzati nel periodo 2007-2013 sono stati il
deidroepiandrosterone ed il testosterone (agenti anabolizzanti).
Le regioni con il maggior numero di prescrizioni risultano
essere il Lazio, la Lombardia e la Toscana.
La Commissione, attraverso il sistema informativo Reporting
System Doping Antidoping, realizzato in collaborazione con l’Istituto superiore
di sanità, ha poi svolto anche per il 2013 una elaborazione dei dati sull’uso
dei farmaci consentiti, in base alle dichiarazioni rese dagli atleti sottoposti
ai controlli antidoping. I dati riferiti hanno confermato la tendenza dei
praticanti l’attività sportiva ad assumere grandi quantità di farmaci non
vietati per doping e di prodotti salutistici. Infatti, il 69,4% degli atleti
sottoposti a controllo ha dichiarato di aver assunto prodotti farmaceutici
(compresi prodotti omeopatici) e prodotti cosiddetti salutistici (vitamine,
sali minerali, aminoacidi, integratori). Fra i primi, si conferma che la
categoria di farmaci più usati e dichiarati sono i Farmaci Antinfiammatori Non
Steroidei (FANS) con una percentuale del 40,9% dei casi. Fra i secondi, i
prodotti maggiormente utilizzati sono gli integratori (62,3% dei casi) ed i
Sali minerali (13,6 % dei casi). Questa assunzione di farmaci risulta
“raramente giustificata da valide motivazioni e indicazioni terapeutiche”.
La Commissione ha avviato anche specifiche iniziative
finalizzate alla formazione attraverso corsi indirizzati in particolare ha
stipulato una convenzione con l’Istituto superiore di sanità per lo svolgimento
di un Corso Master FAD Antidoping “La tutela della salute nelle attività
sportive e la prevenzione del doping” al fine di formare i professionisti
sanitari su tematiche inerenti la prevenzione del doping e la tutela della salute
nelle attività sportive. Il Corso Master è stato rivolto a Medici di Medicina
Generale (MMG), Medici specialisti di Medicina dello Sport tesserati della
Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI) e a Medici dello Sport del Servizio
Sanitario Nazionale (SSN).
Complessivamente sono state ricevute le iscrizioni di 1083
partecipanti (719 medici di medicina generale e 364 medici dello sport): di
questi, 618 (57%) hanno superato il test di valutazione conclusiva (il 48% dei
medici di medicina generale ed il 74% di medici dello sport). Gli iscritti al
Master FAD antidoping sono stati in prevalenza medici di sesso maschile (74%),
sebbene al termine del Corso i medici che hanno superato il test di valutazione
finale si sono egualmente distribuiti tra i due generi (56,4% di uomini vs.
58,5% di donne). Le classe di età prevalente tra gli iscritti è stata quella
compresa tra i 50 ed i 59 anni (49,3% alla fine del corso), mentre quella meno
rappresentata è stata quella di medici di età inferiore ai 30 anni (1,3% alla fine
del corso). Il master FAD ha ricevuto richieste di iscrizione da tutte le
regioni italiane, con un massimo di adesioni dalla regione Lombardia (11,5%) ed
un minimo dalla regione Valle d’Aosta (0,09%). Non è stato registrato alcun
iscritto dalla regione Calabria.
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