venerdì 23 gennaio 2015

Per la Corte dei conti dal 2010 la spesa sanitaria è in calo di 3 miliardi di euro

Per rendersi davvero conto di quanto superfluo produceva la sanità italiana in questi ultimi anni, basta pensare che è stata segnalata dalla Corte dei Conti una discesa della spesa sanitaria di 3,1 miliardi di euro tra il 2010 e il 2013 pari al -2,8%. Un risultato ottenuto soprattutto attraverso la contrazione della spesa per il personale e della farmaceutica convenzionata, anche se si segnala come i ticket sui medicinali siano cresciuti del 66% negli ultimi 4 anni. Permangono invece “difficoltà” nel contenere la spesa farmaceutica ospedaliera nonostante il ‘tetto’. E non si contrae nemmeno la spesa per beni e servizi. Bene invece i conti delle Regioni in Piano di rientro che riducono i disavanzi, anche se le coperture richieste ai cittadini in molte Regioni (con addizionali Irpef e Irap alle stelle) continuano ad essere essenziali per far quadrare i conti di Asl e ospedali. Ora bisognerà vedere, però, quanto di non superfluo, ma essenziale, si è andato a tagliare, e qui comincia il dibattito.
Questo è quanto emerge dall’analisi dell’ampio capitolo che la Corte dei conti dedica alla Sanità nella sua ‘Relazione sulla gestione finanziaria per l’esercizio 2013 degli enti territoriali’

martedì 20 gennaio 2015

L'Ocse promuove la sanità italiana, ma i tagli pregiudicano il futuro

Non è facile gestire un bilancio risicato all’osso, specie quando questo bilancio viene da gestioni dissennate. E quindi non è facile neanche garantire che gli sforzi in atto per contenere la spesa in campo sanitario non vadano a intaccare la qualità dei servizi, specie quelli imprescindibili legati alla salute pubblica, facendo attenzione a non mettere in maggiore difficoltà le Regioni dalle infrastrutture più deboli, ma, al contrario, permettendo a queste di erogare servizi di qualità pari alle Regioni “migliori”. L'analisi è contenuta nella ‘Revisione Ocse sulla qualità dell’assistenza sanitaria in Italia’, frutto di un lavoro di indagine e ricerca avviato da un progetto del 2012 finanziato dal ministero della Salute ed elaborato dalla Divisione Salute dell’Ocse di Parigi, con la collaborazione di Agenas e della Direzione Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute. Lo studio mette in evidenza quelli che sono gli aspetti positivi del Sistema Sanitario nazionale individuati nel documento. Emergono in primis gli indicatori di esito, qualità ed efficienza che risultano uniformemente notevoli. L’aspettativa di vita, 82.3 anni, è la quinta più alta tra i Paesi Ocse.

sabato 10 gennaio 2015

Con la crisi il 15% degli italiani ha effettuato meno controlli per motivi economici

Nel 2013 si è registrato un calo dei controlli sanitari da parte della popolazione italiana. Certamente dovuto alla crisi che ha portato molti pazienti a rinunciare alla spesa legata ad un controllo spesso utile soltanto a tranquillizzarci. Anche se la cosa non può rasserenarci, anzi. Infatti la nostra salute dovrebbe avere sempre la precedenza sulle altre nostre voci di spesa. Cosa che resta, certo, ma che il calo segnala con preoccupazione. La maggioranza degli italiani, infatti, (53%) ha razionalizzato negli ultimi 12 mesi le spese per la salute. Il 38% fa solo le visite indispensabili quando ne ha davvero bisogno, mentre il 15% dichiara apertamente di effettuare meno controlli per motivi economici.

domenica 4 gennaio 2015

Spunta la sindrome di Munchausen, quando la mamma chiede attenzioni


La continua evoluzione della specie umana porta ad una sempre più approfondita analisi della ricerca e della scienza. Ad esempio, è recente la consapevolezza dell’esistenza di una nuova sindrome per secoli non contemplata. Si tratta della cosiddetta sindrome di Munchausen, ossia la presa in carico di un malessere di vivere da parte di alcune mamme che, richiamando l’attenzione su presunte malattie dei propri figli, pongono su loro stesse i riflettori diventando protagoniste indirette. Anche perché oggi essere genitori, accettare cioè di mettere al mondo dei figli, è divenuto un peso e, spesso, una sofferenza insostenibile a causa di almeno quattro decenni di storia italiana in cui il concetto di “Famiglia”, e dei ruoli atavici che essa rappresenta e contiene, è stato mistificato, demolito, frainteso, demonizzato e reso vuoto di valore.