Per
rendersi davvero conto di quanto superfluo produceva la sanità italiana in
questi ultimi anni, basta pensare che è stata segnalata dalla Corte dei Conti
una discesa della spesa sanitaria di 3,1 miliardi di euro tra il 2010 e il 2013
pari al -2,8%. Un risultato ottenuto soprattutto attraverso la contrazione della
spesa per il personale e della farmaceutica convenzionata, anche se si segnala
come i ticket sui medicinali siano cresciuti del 66% negli ultimi 4 anni.
Permangono invece “difficoltà” nel contenere la spesa farmaceutica ospedaliera
nonostante il ‘tetto’. E non si contrae nemmeno la spesa per beni e servizi.
Bene invece i conti delle Regioni in Piano di rientro che riducono i disavanzi,
anche se le coperture richieste ai cittadini in molte Regioni (con addizionali
Irpef e Irap alle stelle) continuano ad essere essenziali per far quadrare i
conti di Asl e ospedali. Ora bisognerà vedere, però, quanto di non superfluo,
ma essenziale, si è andato a tagliare, e qui comincia il dibattito.
Questo è quanto emerge dall’analisi dell’ampio capitolo che la Corte dei conti dedica alla Sanità nella sua ‘Relazione sulla gestione finanziaria per l’esercizio 2013 degli enti territoriali’.
Questo è quanto emerge dall’analisi dell’ampio capitolo che la Corte dei conti dedica alla Sanità nella sua ‘Relazione sulla gestione finanziaria per l’esercizio 2013 degli enti territoriali’.