sabato 10 gennaio 2015

Con la crisi il 15% degli italiani ha effettuato meno controlli per motivi economici

Nel 2013 si è registrato un calo dei controlli sanitari da parte della popolazione italiana. Certamente dovuto alla crisi che ha portato molti pazienti a rinunciare alla spesa legata ad un controllo spesso utile soltanto a tranquillizzarci. Anche se la cosa non può rasserenarci, anzi. Infatti la nostra salute dovrebbe avere sempre la precedenza sulle altre nostre voci di spesa. Cosa che resta, certo, ma che il calo segnala con preoccupazione. La maggioranza degli italiani, infatti, (53%) ha razionalizzato negli ultimi 12 mesi le spese per la salute. Il 38% fa solo le visite indispensabili quando ne ha davvero bisogno, mentre il 15% dichiara apertamente di effettuare meno controlli per motivi economici.

È quanto segnala la nuova ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del Gruppo Unipol specializzata in assistenza sanitaria, attenta alle tematiche della salute degli italiani.
Andando più nel dettaglio, si scopre come siano in particolare gli abitanti del Sud Italia ad aver stretto la cinghia anche sul fronte salute (59%).  Ad ulteriore conferma di come l’attenzione alle spese coinvolga anche la salute il dato secondo cui più di un italiano su quattro (27%) abbia diminuito la frequenza con cui si rivolge alla sanità privata e ben il 75% degli intervistati dichiara che ciò è dovuto a questioni economiche.

Quando si rivolge alla sanità privata, la metà degli italiani (52%) lo fa perché i tempi di attesa nel pubblico sono troppo lunghi e non sempre ci si può permettere di aspettare troppo per curare la propria patologia.
Questa nuova fotografia per Unisalute conferma quanto già evidenziato da precedenti ricerche: "I tagli alle spese che da qualche anno gli italiani sono costretti a fare riguardano anche le cure mediche. Questa tendenza ormai consolidata conferma pertanto come nei prossimi anni la sanità dovrà inevitabilmente essere sempre più sostenuta da forme di assistenza integrativa che supplisca alla contrazione dei redditi delle famiglie permettendo loro di garantirsi prestazioni sanitarie immediate e di qualità".


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