Nel 2013 si è registrato un calo dei controlli sanitari da
parte della popolazione italiana. Certamente dovuto alla crisi che ha portato
molti pazienti a rinunciare alla spesa legata ad un controllo spesso utile
soltanto a tranquillizzarci. Anche se la cosa non può rasserenarci, anzi.
Infatti la nostra salute dovrebbe avere sempre la precedenza sulle altre nostre
voci di spesa. Cosa che resta, certo, ma che il calo segnala con
preoccupazione. La maggioranza degli italiani, infatti, (53%) ha razionalizzato
negli ultimi 12 mesi le spese per la salute. Il 38% fa solo le visite
indispensabili quando ne ha davvero bisogno, mentre il 15% dichiara apertamente
di effettuare meno controlli per motivi economici.
È quanto segnala la nuova
ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del Gruppo Unipol
specializzata in assistenza sanitaria, attenta alle tematiche della salute
degli italiani.
Andando più nel dettaglio, si scopre come siano in
particolare gli abitanti del Sud Italia ad aver stretto la cinghia anche sul
fronte salute (59%). Ad ulteriore
conferma di come l’attenzione alle spese coinvolga anche la salute il dato
secondo cui più di un italiano su quattro (27%) abbia diminuito la frequenza
con cui si rivolge alla sanità privata e ben il 75% degli intervistati dichiara
che ciò è dovuto a questioni economiche.
Quando si rivolge alla sanità privata, la metà degli
italiani (52%) lo fa perché i tempi di attesa nel pubblico sono troppo lunghi e
non sempre ci si può permettere di aspettare troppo per curare la propria
patologia.
Questa nuova fotografia per Unisalute conferma quanto già
evidenziato da precedenti ricerche: "I tagli alle spese che da qualche
anno gli italiani sono costretti a fare riguardano anche le cure mediche.
Questa tendenza ormai consolidata conferma pertanto come nei prossimi anni la
sanità dovrà inevitabilmente essere sempre più sostenuta da forme di assistenza
integrativa che supplisca alla contrazione dei redditi delle famiglie
permettendo loro di garantirsi prestazioni sanitarie immediate e di
qualità".
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