Non è certo una notizia che desta scalpore, perché sull’esagerata cura
del proprio fisico si è già detto molto, e spesso non certo in maniera
positiva. Specie quando vedi un fisico scolpito, muscoli d’ordinanza in bella
mostra, dalla ‘tartaruga’, al bicipite guizzante, passando per le spalle
imponenti sorrette da un vitino da vespa. Merito di ore ed ore di allenamento
certo. Ma, non ci possono essere dubbi, anche di generose dosi di ‘supplementi’
che il palestrato ingurgita avidamente, dietro ‘prescrizione’ del vicino di
panca o del suo personal trainer.
Ma adesso, una ricerca presentata al congresso dell’American Psychological
Association, propone di etichettare questa pratica estrema di ‘attrezzi-bibitoni’
come una nuova categoria di disturbi del comportamento alimentare, in quanto
frutto di un complesso e profondo squilibrio nutrizional-psicologico.
In un’intervista rilasciata alla rete televisiva americana CBS News, Richard
Achiro, della California School of Professional Psychology presso
la Alliant International University di Los Angeles – sostiene
dunque che “gli uomini ossessionati dall’aspetto fisico, spinti da fattori
psicologici a raggiungere un livello di ‘perfezione’ fisica maschile,
utilizzano farmaci e supplementi in maniera esagerata e assimilabile ad
un disturbo del comportamento alimentare.”
Lo studio dei ricercatori americani ha preso in
esame 195 uomini di età compresa tra i 18 e i 65 anni che avevano dichiarato di
aver assunto nell’ultimo mese supplementi legali ‘da palestra’ (proteine del
siero di latte, creatina e L-carnitina) e di essersi allenati almeno due volte
a settimana. Ai partecipanti allo studio venivano dunque poste una serie di
domande circa le loro abitudini alimentari, i programmi di allenamento e la
percezione che avevano del loro corpo.
Il 29% degli uomini esaminati ha affermato di
essere interessato all’assunzione di supplementi, il 22% affermava di
utilizzarli come sostituti dei pasti e oltre il 40% confessava di averne
gradualmente aumentato l’uso nel tempo. L’8% degli intervistati ha inoltre
confessato di essere stato ‘ripreso’ dal proprio medico curante, che ha
consigliato loro di dare un deciso taglio all’assunzione di queste sostanze e
un 3% è finito addirittura in ospedale per complicanze renali o epatiche,
correlate ad un uso eccessivo di questi supplementi.
I supplementi ‘legali’ - sottolineano gli autori
dello studio – che promettono di far ottenere un corpo magro e muscoloso,
considerato ideale nel nostro clima socioculturale, sono diventati il mezzo
preferito dagli uomini per alterare il proprio aspetto fisico. Ma quanto emerge
dalla lettura dei questionari, sottoposti ai palestrati, mette in luce una
serie di fattori psicologici correlati ad un uso eccessivo di questi
supplementi, comprendenti anche conflitti di gender role (gli
uomini insomma percepiscono come più ‘maschile’ un fisico ben scolpito); in
generale inoltre la loro auto-stima risultava molto dipendete dal livello di
soddisfazione del loro aspetto fisico. Secondo gli esperti è fondamentale
mettere in luce le motivazioni sottostanti all’assunzione dei supplementi, per
evidenziare la presenza di eventuali problemi psicologici sul nascere.
La National Eating Disorders Association (NEDA)
americana sostiene che dal 4 al 10% dei maschi in età dacollege soffrano
di un qualche disturbo alimentare. Negli anni recenti è inoltre molto aumentata
l’insoddisfazione dei maschi circa il loro aspetto fisico; fenomeno in parte
legato all’aumentata ‘oggettivazione’ sessuale dell’uomo e alla proposta sempre
più ossessiva di modelli iper-muscolosi da parte della pubblicità.
Quello presentato al congresso degli psicologi
nord americani è il primo studio in assoluto ad aver dimostrato in maniera
empirica che l’insoddisfazione dell’aspetto del proprio corpo, cioè una mancata
corrispondenza tra ‘fisico ideale’ e ‘fisico reale’, giochi un ruolo
preponderante nell’iniziare e nel continuare ad assumere i supplementi ‘da
palestra’.
In passato alcuni studi avevano messo in
evidenza la presenza di comportamenti orientati alla ricerca di un ideale
corporeo irreale tra i palestrati gay; questo studio invece
dimostra che questi comportamenti possono essere rintracciati tra gli uomini di
qualunque orientamento sessuale e che ildrive è in genere sempre
quello di una bassa auto-stima.
Da questo punto di vista, l’uso eccessivo di
supplementi da palestra andrebbe assimilato, secondo gli autori, all’assunzione
di altre sostanze da abuso e può rappresentare un modo molto pericoloso di
affrontare le emozioni scaturite da varie esperienze di vita o il senso di
insoddisfazione nei confronti del proprio aspetto fisico. Di certo inoltre la
categoria dei maschi in generale supera alla grande quella delle femmine in un
tipo di disordine dell’immagine corporea/disturbo alimentare, cioè quello
dell’eccessivo allenamento fisico.
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