
“La sanità italiana sta molto male, ma lasciarla morire non è una soluzione. Aiutaci a trasformare gli ospedali italiani in ospedali”: con questo slogan il Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva ha lanciato qualche anno fa un’iniziativa che negli anni è cresciuta di importanza e visibilità. Si tratta del Rapporto annuale del Pit Salute, che ogni anno elabora le segnalazioni dei cittadini (oltre 20.000 l’anno) su questioni spinose per il nostro sistema sanitario come i tempi di attesa, la burocrazia, la mancanza di sicurezza, gli errori evitabili e l’inadeguatezza rispetto agli standard attesi.
Giovedì 15 novembre, a Roma, sarà presentata la XV edizione del Rapporto PiT Salute che ha come sottotitolo “Cittadini e Servizio Sanitario Nazionale: Lo Stato (A)Sociale” tanto per focalizzare il taglio del Rapporto 2012.
Numeri alla mano si cercherà infatti di fare chiarezza su quel che resta in Italia dello stato sociale: il progressivo sostanziale depauperamento dei servizi forniti al cittadino secondo Cittadinanzattiva è un dato di fatto. Solo per citare qualche esempio: le segnalazioni di mancato accesso ai servizi aumentano dal 9,7% del 2010 al 10,8% del 2011, così come le segnalazioni di difficoltà di accesso ai farmaci che passano dal 3,1% al 4,9% e quelle relative alle difficoltà di ottenere servizi sanitari territoriali che non accennano a diminuire passando anzi dal 11,5% all’ 11,6% ed ancora in crescita le segnalazioni relative per il riconoscimento di invalidità e handicap passate addirittura dal 10,3% al 13,5%.
In un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando non si può dimenticare che in certe situazioni investire può essere anche più conveniente rispetto a una politica di tagli indiscriminati. Basterebbe intervenire, ad esempio, su una migliore organizzazione dei servizi territoriali o anche pianificare una più efficace gestione del rischio clinico; per non parlare poi di una più attenta valutazione dell’appropriatezza delle prestazioni ospedaliere. Questi e altri temi saranno affrontati durante la presentazione del Rapporto del Tribunale per i diritti del malato, che sarà anche l’occasione, dalle ore 12, per dare maggiore visibilità alla premiazione del Premio Andrea Alesini 2012 “Buone pratiche per l'Umanizzazione delle cure”, un progetto che, con il contributo di Farmindustria, anche quest'anno rappresenta un'opportunità per far conoscere lo stato delle buone pratiche in sanità in Italia.
Insomma, si fa il punto su ciò che non va dando comunque grande risalto a quelle eccellenze che spesso rischiano di restare occultate dal malcontento diffuso.
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