mercoledì 22 maggio 2013

Il Lazio si mobilita per arginare lo stalking


I figli delle donne vittime di stalker avranno il diritto allo studio garantito

Non ci può essere colore politico quando in ballo ci sono questioni che incidono in modo così importante sulla qualità della vita dei cittadini. E nella lotta concreta allo stalking non poteva che muoversi sulla linea della continuità il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha recepito il lavoro portato avanti su questi temi dalla giunta Polverini, cercando di avviare subito una serie di attività efficaci sia sul piano dell’impatto mediatico sia per continuare ad arginare un fenomeno che nel Lazio colpisce oltre 2 milioni di donne. Un fenomeno dilagante che spesso si trasforma in violenza fisica con conseguenze drammatiche e che richiede immediati interventi di prevenzione, come già previsto dal Piano nazionale contro la violenza di genere e lo stalking” approvato dal Ministero per le pari opportunità già nel novembre 2010.

Dopo l’omaggio quasi dovuto all’infermiera Michela Fioretti, la donna uccisa il mese scorso dal marito a Dragona, alla quale Zingaretti ha voluto intitolare il reparto di Dialisi dell’ospedale Grassi di Ostia, è stato confermato che a breve la Regione approverà una legge che permetterà alle figlie e ai figli delle donne vittime di stalker di avere il diritto allo studio garantito.

“Quello che ha colpito Michela - ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - è l’ennesimo drammatico caso di violenza contro le donne, in questo caso contraddistinto da una grandissima solidarietà e unità dei colleghi. Noi abbiamo fatto di tutto per far avvertire alla famiglia e alle bambine che non hanno più la mamma che non sono sole”.

Un sostegno umano che potrà presto concretizzarsi anche in forme di supporto allo studio per i figlie delle donne vittime di violenza.

“Stiamo studiando il testo - ha precisato Zingaretti - quanto prima lo approveremo in modo che a queste bambine a cui è stato tolta la madre per colpa della violenza non rimangano totalmente sole, anche materialmente, nel prosieguo della loro vita. E’ il minimo che si possa fare sapendo che poi e necessario anche avviare una durissima campagna culturale, ma anche legislativa, affinché la si smetta con questa facilità con cui le donne sono tornate a essere nel mirino della violenza”.

A febbraio 2012, la Regione Lazio aveva già avviato l’iter per l’istituzione di un Osservatorio regionale per la consulenza, il monitoraggio, la promozione di studi, ricerche e campagne di informazione e sensibilizzazione, finalizzato soprattutto a stipulare protocolli d’intesa con l’autorità giudiziaria e l’autorità di pubblica sicurezza per la definizione di interventi integrati.

E sulla stessa linea continua a muoversi la giunta Zingaretti: “Dobbiamo reagire - ha ribadito il presidente della Regione - e io dico che non solo le istituzioni ma soprattutto gli uomini devono reagire”.

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