Cittadinanzattiva ha presentato il Rapporto 2012

Vizi più che virtù a quanto conferma lo stesso Antonio
Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva: “Un federalismo al
capolinea, che ha indotto le regioni a restringere i diritti, impoverito il
servizio sanitario pubblico a vantaggio del privato e stremato i cittadini,
creando differenze territoriali senza precedenti. E mentre la direttiva europea
approvata nel 2011 stabilisce che i cittadini della UE possono scegliere
liberamente in quale stato curarsi, assistiamo nel nostro Paese a disparità di
trattamento dei cittadini a seconda della regione di residenza e, addirittura,
alla delibera con il cui il subcommissario campano alla sanità vieta di fatto
ai propri residenti di curarsi fuori dal proprio territorio. Un tentativo
anacronistico e anticostituzionale”.
Il Rapporto presentato in questi giorni, che fa riferimento
ai dati relativi al 2012, analizza con particolare attenzione alcune aree
nodali del nostro servizio sanitario pubblico come il percorso
materno-infantile, la procreazione medicalmente assistita, la prevenzione e i vaccini,
la rete oncologica, l’assistenza territoriale, l’assistenza farmaceutica e propone
anche un focus sul livello di trasparenza delle nostre regioni.
Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che l’Italia cade al
fondo delle classifiche europee: uno studio sulla qualità di governo messa a
punto nel 2012 dall’Università svedese di Gothenburg ha fotografato infatti la
situazione dei 27 paesi europei in termini di qualità delle amministrazioni,
rispetto delle regole dello stato di diritto, incidenza della corruzione e
capacità di dar voce e rendere conto ai cittadini. Ebbene, l’Italia si colloca
al 25° posto (su 27) per le prime tre aree, 24° per la quarta e 20° nell’ultimo
aspetto. A livello di singole regioni italiane, inoltre, il Sud e in
particolare Sicilia, Campania, Calabria e Puglia, si collocano al livello,
davvero problematico, delle regioni interne dell’Europa orientale; inoltre le
regioni più avanzate, considerate nel nostro contesto virtuose, come Toscana, Emilia
Romagna e Lombardia, restano molto lontane dalle regioni europee meglio
amministrate, non solo quelle dell’area scandinava, ma anche dalle più vicine
regioni francesi e tedesche.
Ricca la mole di dati forniti nel Rapporto di
Cittadinanzattiva che continua la sua attività di raccolta delle segnalazioni
sui diritti negati e di promozione fra i cittadini della conoscenza della Carta
europea dei diritti del malato, e a margine di questo studio rinnova il suo
appello alla valutazione e alla partecipazione civica.
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