sabato 18 ottobre 2014

Dopo 14 anni firmato il protocollo Regione-Gemelli

Inizia una nuova fase nei rapporti tra Policlinico Gemelli e Regione: dopo 14 anni, il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, e Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica, hanno siglato un protocollo d’intesa sulle modalità di collaborazione in merito all’assistenza erogata dal Policlinico Universitario «Agostino Gemelli» e dalle strutture ad esso collegate, con lo scopo di assicurarne la funzionalità e la coerenza con le esigenze della didattica e della ricerca. 
Il Protocollo «rappresenta un utile strumento per migliorare l’efficienza e la qualità dell’assistenza sanitaria offerta dal Policlinico Gemelli, – è stato spiegato – regolando la partecipazione dell’Università alla programmazione sanitaria regionale ed evidenziando il ruolo centrale del Policlinico nella rete dell’assistenza. 

Il Gemelli, infatti, è DEA di II livello, è uno dei tre HUB della rete ictus con unità di trattamento neurovascolare (UTN) e HUB della rete trauma grave e neuro trauma (CTS); la struttura è, altresì, centro di riferimento per la rete di emergenza cardiologica con servizio di emodinamica e sede di reparto di cardiochirurgia e HUB di riferimento per la rete ostetrica e neonatologica». Nell’ambito del Protocollo sono inoltre regolate tutte le controversie in essere tra Regione Lazio e Università e concernenti l’attività assistenziale svolta dal Policlinico Gemelli.

Secondo gli accordi, l’ammontare complessivo annuale dei trasferimenti dalla Regione al Gemelli si aggira intorno ai 450-500 milioni di euro, in cui non c’è solo ricovero ma c’è tutta la parte specialistica, di didattica, di ricerca. Insomma, l’attuazione di un percorso di programmazione, di proposta da parte del Policlinico dello sviluppo della sua attività e una condivisione con la Regione. A questo proposito, nel protocollo è previsto anche un comitato paritetico in cui, anche prima che gli atti vengano sottoposti alla Regione, ci saranno dei rappresentanti regionali che valuteranno insieme alla Cattolica la coerenza dei loro atti programmatori rispetto agli indirizzi regionali.

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