I Pronto Soccorso del Lazio stanno esplodendo. Allora la
Regione corre ai ripari. E non può farlo che coinvolgendo i medici di medicina
generale che sono l’ultimo avamposto, spesso ma non sempre, prima di ricorrere
al ricovero d’urgenza. Ambulatori di medicina generale, dunque, aperti il
week-end e nei festivi in ognuno dei 15 municipi di Roma, riorganizzazione
delle liste d’attesa attraverso l’indicazione obbligatoria nelle ricette delle
priorità, ricette online e dematerializzate, percorsi di cura per pazienti
cronici, riorganizzazione delle unità di cura primarie (Ucp), che saranno
localizzabili grazie alla modifica del sito della Regione Lazio. Sono questi i
sei punti principali dell’accordo firmato dalla Regione Lazio e dai sindacati
di medicina generale.
Ecco nel dettaglio le novità dell’accordo punto per punto.
Ambulatori aperti nel
weekend. Per alleggerire il carico dei Pronto soccorso, nei fine settimana
e nei giorni festivi sul territorio apriranno ambulatori di medicina generale
dalle 10 alle 19. Si parte a dicembre da Roma, dove progressivamente apriranno
15 strutture tutte in aree pubbliche (fatta eccezione per l’ambulatorio di
piazza Istria), come Asl o Case della salute.
Ricette dei farmaci
online. Nel Lazio sono prodotte 90 milioni di ricette cartacee, ora
inizierà la sperimentazione di trenta giorni a partire dal 1 novembre nella Asl
di Viterbo e nella Asl Rm D (ma solo a Fiumicino) per eliminare la prescrizione
scritta delle medicine: il medico rilascerà al paziente solo un promemoria con
i dati e il codice fiscale che ha inserito nel sistema nazionale. Arrivati in
farmacia basterà la lettura della tessera sanitaria per avere il farmaco
prescritto.
Nuova gestione liste
d’attesa con indicazione priorità in ricette. A partire dal 1 dicembre
nelle ricette rosse i medici dovranno indicare il quesito diagnostico e la
classe di priorità per consentire una migliore gestione delle liste d’attesa.
Quattro i raggruppamenti: U (urgente) da eseguire entro e non oltre 72 ore; B
(breve) entro 10 giorni; D (differibile) entro 30 giorni per le visite ed entro
60 per le prestazioni ambulatoriali; P (senza priorita’) prestazione
programmata per i pazienti cronici.
Percorsi di cura per
pazienti cronici. Novità per i 400mila pazienti cronici del Lazio: se
prima, dopo la prescrizione del medico, dovevano muoversi da soli tra le
diverse strutture regionali, ora grazie all’accordo con i sindacati, i pazienti
sono seguiti dal proprio medico in ogni aspetto: visita, prescrizione di
farmaci e pacchetti di esami, presidi sanitari. Il medico, quindi, prenota
direttamente le analisi che valuta necessarie. Il paziente dovrà solo
presentarsi il giorno stabilito per la visita. Il distretto sanitario, poi,
invierà al medico di medicina generale i referti delle prestazioni tramite
mail. Oltre ai diabetici, le novità riguardano i pazienti affetti da patologie
bronco-polmonari, da scompenso cardiaco e quelli sottoposti a terapia
anti-coagulante.
Riorganizzazione
delle unità di cure primarie. Per fare chiarezza sull’offerta dei servizi,
grazie all’accordo viene avviata la riorganizzazione dell’intera rete delle
unità di cura primarie che prevede la loro graduale trasformazione in strutture
a sede unica, riconoscibile mediante ‘Carta dei servizi’, con l’elenco delle
prestazioni effettuabili, e in collegamento costante con i Pronto soccorso e le
Case delle salute.
Informazioni sui
medici online. Con l’accordo si prevede la pubblicazione sul sito web della
Regione della mappa delle Ucp con accesso immediato a tute le informazioni di
servizio. A partire dall’1 gennaio saranno dunque georeferenziate e
geolocalizzate.
Il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, ha spiegato i
dettagli dell’intesa: “Ci saranno poliambulatori aperti sabato, domenica e nei
festivi, quando si andrà dal medico non ci sarà solo la prescrizione della cura
ma anche la prenotazione delle eventuali analisi, sarà il medico a definire la
priorità per le analisi e quindi finisce una follia per cui se si ha un tumore
ci si mette in fila come chi si è fatto un taglietto a una mano. Si entrerà
nelle liste d’attesa legate alla necessità tempistica della propria cura, ci
sarà la presa in carico del paziente, quindi il cittadino che esce dallo studio
medico non sarà solo, ma sarà il medico a fare le prescrizioni per le cure di
cui ha bisogno”.
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