domenica 26 ottobre 2014

Da dicembre studi medici aperti nel weekend e ricette online

I Pronto Soccorso del Lazio stanno esplodendo. Allora la Regione corre ai ripari. E non può farlo che coinvolgendo i medici di medicina generale che sono l’ultimo avamposto, spesso ma non sempre, prima di ricorrere al ricovero d’urgenza. Ambulatori di medicina generale, dunque, aperti il week-end e nei festivi in ognuno dei 15 municipi di Roma, riorganizzazione delle liste d’attesa attraverso l’indicazione obbligatoria nelle ricette delle priorità, ricette online e dematerializzate, percorsi di cura per pazienti cronici, riorganizzazione delle unità di cura primarie (Ucp), che saranno localizzabili grazie alla modifica del sito della Regione Lazio. Sono questi i sei punti principali dell’accordo firmato dalla Regione Lazio e dai sindacati di medicina generale.
Ecco nel dettaglio le novità dell’accordo punto per punto.

Ambulatori aperti nel weekend. Per alleggerire il carico dei Pronto soccorso, nei fine settimana e nei giorni festivi sul territorio apriranno ambulatori di medicina generale dalle 10 alle 19. Si parte a dicembre da Roma, dove progressivamente apriranno 15 strutture tutte in aree pubbliche (fatta eccezione per l’ambulatorio di piazza Istria), come Asl o Case della salute.
Ricette dei farmaci online. Nel Lazio sono prodotte 90 milioni di ricette cartacee, ora inizierà la sperimentazione di trenta giorni a partire dal 1 novembre nella Asl di Viterbo e nella Asl Rm D (ma solo a Fiumicino) per eliminare la prescrizione scritta delle medicine: il medico rilascerà al paziente solo un promemoria con i dati e il codice fiscale che ha inserito nel sistema nazionale. Arrivati in farmacia basterà la lettura della tessera sanitaria per avere il farmaco prescritto.
Nuova gestione liste d’attesa con indicazione priorità in ricette. A partire dal 1 dicembre nelle ricette rosse i medici dovranno indicare il quesito diagnostico e la classe di priorità per consentire una migliore gestione delle liste d’attesa. Quattro i raggruppamenti: U (urgente) da eseguire entro e non oltre 72 ore; B (breve) entro 10 giorni; D (differibile) entro 30 giorni per le visite ed entro 60 per le prestazioni ambulatoriali; P (senza priorita’) prestazione programmata per i pazienti cronici.
Percorsi di cura per pazienti cronici. Novità per i 400mila pazienti cronici del Lazio: se prima, dopo la prescrizione del medico, dovevano muoversi da soli tra le diverse strutture regionali, ora grazie all’accordo con i sindacati, i pazienti sono seguiti dal proprio medico in ogni aspetto: visita, prescrizione di farmaci e pacchetti di esami, presidi sanitari. Il medico, quindi, prenota direttamente le analisi che valuta necessarie. Il paziente dovrà solo presentarsi il giorno stabilito per la visita. Il distretto sanitario, poi, invierà al medico di medicina generale i referti delle prestazioni tramite mail. Oltre ai diabetici, le novità riguardano i pazienti affetti da patologie bronco-polmonari, da scompenso cardiaco e quelli sottoposti a terapia anti-coagulante.
Riorganizzazione delle unità di cure primarie. Per fare chiarezza sull’offerta dei servizi, grazie all’accordo viene avviata la riorganizzazione dell’intera rete delle unità di cura primarie che prevede la loro graduale trasformazione in strutture a sede unica, riconoscibile mediante ‘Carta dei servizi’, con l’elenco delle prestazioni effettuabili, e in collegamento costante con i Pronto soccorso e le Case delle salute.
Informazioni sui medici online. Con l’accordo si prevede la pubblicazione sul sito web della Regione della mappa delle Ucp con accesso immediato a tute le informazioni di servizio. A partire dall’1 gennaio saranno dunque georeferenziate e geolocalizzate.

Il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, ha spiegato i dettagli dell’intesa: “Ci saranno poliambulatori aperti sabato, domenica e nei festivi, quando si andrà dal medico non ci sarà solo la prescrizione della cura ma anche la prenotazione delle eventuali analisi, sarà il medico a definire la priorità per le analisi e quindi finisce una follia per cui se si ha un tumore ci si mette in fila come chi si è fatto un taglietto a una mano. Si entrerà nelle liste d’attesa legate alla necessità tempistica della propria cura, ci sarà la presa in carico del paziente, quindi il cittadino che esce dallo studio medico non sarà solo, ma sarà il medico a fare le prescrizioni per le cure di cui ha bisogno”.

Nessun commento:

Posta un commento