
Il 25 ottobre è entrata in vigore la Direttiva europea sulle
cure transfrontaliere che assicura a tutti i cittadini della Ue la possibilità
di scegliere in quale Stato curarsi. L’Italia emanerà il decreto di attuazione
entro il 4 dicembre. Ma a che punto siamo oggi nel nostro Paese e negli altri
Stati membri? Sui rischi e le opportunità da cogliere, ne hanno discusso
Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, insieme a numerosi
interlocutori istituzionali, nel corso dell'evento "Cure senza frontiere;
da oggi si può?", durante il quale è stata data particolare evidenza ai rischi
economici e ai possibili contenziosi per il rimborso.
“Un decreto legislativo che colga l’occasione per ridurre le
differenze a livello regionale e che, in primo luogo, garantisca l’assistenza
diretta ai cittadini per evitare che la Direttiva sulle cure transfrontaliere
diventi una opportunità solo per ricchi. E soprattutto chiediamo un atto
formale di coinvolgimento della nostra associazione nell’implementazione della
Direttiva”, è quanto ha chiesto oggi Tonino Aceti, coordinatore nazionale del
Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva nel corso dell’evento promosso
dalla associazione.