Cittadinanzattiva pubblica i dati dell’XI Rapporto nazionale
sulle politiche della cronicità
“L’insostenibile leggerezza del welfare”: è questo il titolo
dell’undicesimo Rapporto sulle politiche della cronicità a cura del
Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (CnAMC), diffuso
nei giorni scorsi da Cittadinanzattiva . Si tratta di un’indagine molto
dettagliata che, inserendosi tra le iniziative portate avanti durante l’anno
europeo dell’invecchiamento attivo, affronta i pilastri sui quali dovrebbe
reggersi una politica di assistenza alle persone anziane che meriti d’essere
presa in considerazione e cioè salute, partecipazione e sicurezza.
Il Rapporto offre un’ampia analisi “civica” delle politiche
pubbliche sociali e sanitarie, sia nazionali che regionali, per capire tempi e
modi della risposta al bisogno diffuso di salute della collettività, con
particolare riferimento alle persone anziane con patologie croniche e rare.
Per la prima volta sono presi in considerazione
contemporaneamente i temi dell’assistenza sanitaria e di quella sociale anche
per ragionare sulle notevoli difformità territoriali nell’offerta dei servizi.
E interessante è anche l’incrocio dei dati provenienti da fonti diverse e cioè
quelli forniti dalle associazioni dei pazienti e quelli dichiarati dalle
istituzioni.
Scorrendo le 229 pagine redatte da Tonino Aceti e Maria Teresa Bressi, si capisce subito che ci si
trova di fatto difronte a una vera e propria delega da parte dello Stato nei
confronti delle famiglie e la causa di tutto questo ovviamente coincide con la
serie di drastici tagli alle risorse destinate al welfare sanitario e sociale.
Per non parlare poi del sistema di assistenza territoriale, che, oltre a non
essere complessivamente in grado di far fronte al bisogno di salute
dell’anziano malato cronico, non guarda al mantenimento dell’autosufficienza e
alla dignità della persona, e si caratterizza per un’offerta di servizi profondamente
diversificati da regione e a regione.
Un altro dato allarmante è poi quello della difficoltà di
accesso ai farmaci e a dispositivi medici innovativi, che dipende sempre dalla
volontà e dalla disponibilità di fondi da parte delle singole regioni. Un quadro
a tinte fosche che diventano ancora più tenebrose se si pensa che l’accesso
alle indennità di invalidità civile e di accompagnamento , unico vero supporto
ancora fornito dallo Stato, oggi è messo seriamente in discussione da procedure
di accertamento che nel Rapporto vengono definite “lente e poco trasparenti”.
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