domenica 6 ottobre 2013

Emergenza famiglie: l’insostenibile leggerezza del welfare

Cittadinanzattiva pubblica i dati dell’XI Rapporto nazionale sulle politiche della cronicità

“L’insostenibile leggerezza del welfare”: è questo il titolo dell’undicesimo Rapporto sulle politiche della cronicità a cura del Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (CnAMC), diffuso nei giorni scorsi da Cittadinanzattiva . Si tratta di un’indagine molto dettagliata che, inserendosi tra le iniziative portate avanti durante l’anno europeo dell’invecchiamento attivo, affronta i pilastri sui quali dovrebbe reggersi una politica di assistenza alle persone anziane che meriti d’essere presa in considerazione e cioè salute, partecipazione e sicurezza.

Il Rapporto offre un’ampia analisi “civica” delle politiche pubbliche sociali e sanitarie, sia nazionali che regionali, per capire tempi e modi della risposta al bisogno diffuso di salute della collettività, con particolare riferimento alle persone anziane con patologie croniche e rare.
Per la prima volta sono presi in considerazione contemporaneamente i temi dell’assistenza sanitaria e di quella sociale anche per ragionare sulle notevoli difformità territoriali nell’offerta dei servizi. E interessante è anche l’incrocio dei dati provenienti da fonti diverse e cioè quelli forniti dalle associazioni dei pazienti e quelli dichiarati dalle istituzioni.
Scorrendo le 229 pagine redatte da Tonino Aceti e Maria Teresa Bressi, si capisce subito che ci si trova di fatto difronte a una vera e propria delega da parte dello Stato nei confronti delle famiglie e la causa di tutto questo ovviamente coincide con la serie di drastici tagli alle risorse destinate al welfare sanitario e sociale. Per non parlare poi del sistema di assistenza territoriale, che, oltre a non essere complessivamente in grado di far fronte al bisogno di salute dell’anziano malato cronico, non guarda al mantenimento dell’autosufficienza e alla dignità della persona, e si caratterizza per un’offerta di servizi profondamente diversificati da regione e a regione.

Un altro dato allarmante è poi quello della difficoltà di accesso ai farmaci e a dispositivi medici innovativi, che dipende sempre dalla volontà e dalla disponibilità di fondi da parte delle singole regioni. Un quadro a tinte fosche che diventano ancora più tenebrose se si pensa che l’accesso alle indennità di invalidità civile e di accompagnamento , unico vero supporto ancora fornito dallo Stato, oggi è messo seriamente in discussione da procedure di accertamento che nel Rapporto vengono definite “lente e poco trasparenti”.

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