venerdì 20 marzo 2015

Un selfie mentre si beve acqua per prevenire le malattie dei reni

Dopo la doccia ghiacciata dell’estate scorsa, oggi può andare di moda un selfie mentre si beve acqua. E’ l’iniziativa lanciata in occasione della Giornata mondiale del rene che sancisce il connubio tra SIN, Società italiana di Nefrologia, Aned, l’Associazione nazionale emodializzati e il gruppo San Pellegrino, per promuovere la diffusione della conoscenza delle malattie renali, spesso trascurate e invece campanello d’allarme per le malattie di cuore. “Water selfie Campaign” ci accompagnerà per un mese e più dal 12 marzo scorso e per ogni fotografia inviata al sito della SIN (www,sin.it), di Aned (www.aned-onlus.it) e di www.hydrationalab.it, il guppo San Pellegrino verserà 50 centesimi per una guida educazionale con i principali accorgimenti per mantenere sani i nostri reni: dalla giusta e corretta alimentazione, all'idratazione, alla necessità di sottoporsi almeno ogni due anni a esami di base, alla ricerca della creatinina e dell’albumina, oltre all’esame delle urine. Con la guida, l'Aned potrà continuare per tutto l’anno a parlare di prevenzione renale nelle scuole e negli ospedali.

Perché una campagna per le malattie renali? Ce lo ha spiegato Antonio Santoro, presidente della SIN e direttore dell’Unità operativa di nefrologia, dialisi e ipertensione del Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna. “La malattia renale - dice Santoro - è considerata una priorità nell’ambito epidemiologico, perché in Italia sottrae l’1,5% del fondo nazionale per la salute e riguarda il 7-8% delle persone, quindi 5-6 milioni di italiani, 50.000 dei quali sopravvivono sottoponendosi alla dialisi. E mentre un malato di reni costa 9.000 euro all’anno, il dializzato nel costa 50.000. La situazione potrebbe risolversi con il trapianto di rene, che una volta nella vita costa come un paio di anni di dialisi. Ma i dati sono ancora più sconcertanti se si pensa che le complicanze delle malattie renali sono le malattie cardiovascolari, prima causa di morte in senso assoluto. Se cerchiamo, quindi, di salvaguardare i nostri reni, mettiamo da parte anche un po’ di salute per il cuore”. Non per niente, infatti, la divisione di Santoro richiama l’ipertensione, una condizione molto diffusa che può originare anche dalla malattia renale. Quindi al primo segnale di ipertensione è opportuno sottoporsi all’esame delle urine e poi affidarsi allo specialista, nefrologo o cardiologo, senza però trascurare l’influenza sulle due branche della medicina.
Ma come intercettare la malattia renale, prima che sia troppo tardi? “Non è facile - aggiunge Santoro - perché i segnali sono molto comuni ad altre malattie, ad eccezione dei calcoli. E se pensiamo al lavoro dei reni che è quello di eliminare le scorie e l’acqua e i sali in eccesso, appare chiaro che ciò che conta è lo stile di vita. Anche lo scarso grado di idratazione è dannoso per i reni, come pure la sedentarietà: quindi, attività fisica per mezz’ora al giorno, dieta prevalentemente vegetariana e ripristinare le scorte di acqua dell’organismo con bevute di acqua sono un toccasana per i reni”.
L’invito a bere più acqua non è dunque un palliativo. Chi beve poco sottopone i reni a un maggior lavoro di filtraggio e riduce l’apporto di acqua a tutte le cellule dell’organismo, comprese quelle del cervello. Del resto sappiamo che il nostro organismo è composto prevalentemente di acqua (60%) e quindi l’ìnvito della medicina è di bere almeno tre bicchieri di acqua appena alzati e poi proseguire nella giornata fino a bere un litro e mezzo di acqua, oltre a quella contenuta negli alimenti.

A questo proposito corretto stile di vita e prevenzione passano attraverso un decalogo da tenere bene in mente: Attività fisica con regolarità, non fumare, mantenere il giusto peso, evitare dieta ipercalorica ad elevato contenuto di grassi e ridurre il consumo di sale, non eccedere nel consumo di proteine, evitare l’abuso di farmaci, in particolare antinfiammatori non steroidei, sottoporsi periodicamente all’esame delle urine, conoscere il valore della creatinina nel sangue, idratarsi correttamente ed evitare bevande diverse dall’acqua.

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