
giovedì 30 aprile 2015
I medici di famiglia divisi. Smi e Snami contro Fimmg

venerdì 24 aprile 2015
La FederAnziani ha una ricetta: “Ridurre premi a dirigenti pubblici per pagare farmaci ad anziani”
“Gli anziani italiani, che in questi giorni
corrono il rischio di ritrovare in fascia C tutta una grande quantità di
farmaci e quindi di dover cominciare a pagare di tasca propria. Difronte ad uno
scenario che indebolirebbe ulteriormente la loro già compromessa situazione
economica, avanzano una proposta. Perché non recuperare i fondi necessari
riducendo gli 800 milioni di euro che ogni anno i dirigenti pubblici
percepiscono come premio di risultato?". Lo chiede Roberto Messina,
Presidente di FederAnziani Senior Italia.
venerdì 17 aprile 2015
Ai medici il governo clinico e agli infermieri la gestione della cura *
Continua il dibattito sulla necessità di tracciare un
confine tra il ruolo del medico e quello dell’infermiere che troppo spesso
vanno in conflitto per una mancata intesa a monte e per una giurisprudenza “civica”
che non c’è. Diciamo che una sintesi, ascoltando le ragioni dei malati, degli
infermieri e dei medici, potrebbe essere questa: il malato vuole essere
trattato e assistito in modi diversi rispetto al passato; i medici vogliono la
titolarità incondizionata del governo clinico; agli infermieri spetta quella
che si potrebbe definire la “gestione integrata della cura”. In questo
prospettiva sarebbe il caso che lo stesso Ministero della Salute provveda a
stilare un documento di intenti che si potrebbe accordare su tre semplici
postulati:
· mettere
al centro il malato in modo che né i medici né gli infermieri definiscano le
loro faccende in modo auto referenziale;
· assumere i poteri dei soggetti professionali non le competenze, come terreno di mediazione e di cambiamento dei paradigmi professionali;
· assumere l’organizzazione del lavoro come il mezzo attraverso il quale garantire in modo compossibile, tanto al malato che al medico e all’infermiere, ciò che chiedono.
· assumere i poteri dei soggetti professionali non le competenze, come terreno di mediazione e di cambiamento dei paradigmi professionali;
· assumere l’organizzazione del lavoro come il mezzo attraverso il quale garantire in modo compossibile, tanto al malato che al medico e all’infermiere, ciò che chiedono.
venerdì 10 aprile 2015
Pari opportunità. Vigiliamo sull’attuazione delle leggi
La società, considerata nella sua completa essenza e cioè
luogo comunitario, è in continua evoluzione. Con essa modelli e situazioni che
creano sempre nuove e più complesse esigenze. Esigenze che presuppongono nuove
dinamiche non soltanto relazionali, ma anche giurisprudenziali. Per questo oggi
la nuova parola d’ordine è “conciliazione”. Ed è una sfida aperta che rientra
in una dimensione generale di adeguamento ai nuovi mercati ed ai nuovi processi
di lavoro, specialmente all’interno delle aziende sanitarie ed ospedaliere,
vincolate come sono al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza e con
costanti ridotte risorse economiche disponibili. Conciliazione perché è
divenuto oggi necessario, nei rapporti tra il mondo del lavoro e l’essenza
della famiglia, predisporre direttive, informative, raccomandazioni e
suggerimenti, affinché si adottino misure in grado di salvaguardare la
possibilità di conciliare la vita familiare con quella lavorativa. E non si tratta certo
di una questione meramente femminile includendo in essa equilibri famigliari
riguardanti sia l’uomo, la donna che i figli. Una visione d’insieme pertanto
risulta assolutamente necessaria per evitare una eccessiva “femminilizzazione”
della questione conciliazione, cosa che impedirebbe nei fatti un’effettiva
equità di genere, finendo con l’alterare la comprensione e la portata reale del
problema; la conciliazione andrebbe considerata, invece, come una questione di
famiglia, nella quale uomini e donne si sentano e siano ugualmente coinvolti.
martedì 7 aprile 2015
Il Governo contro gli acquisti di droga ed il gioco d’azzardo anche sul web
Finalmente si comincia a lavorare sul serio per erigere un corposo
argine contro le dipendenze. Perché per combattere questo bubbone la severità
fine a se stessa non serve a nulla. C’è invece bisogno di prevenzione e di
educazione, diremo noi. Cultura della vita e visione positiva contro il
masochismo che si cela dietro la vita di molti adolescenti. Non è facile ma il
governo cerca di farlo. E lo fa con un protocollo siglato recentemente tra il
Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale e il Dipartimento
per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Con
questo vengono messi a punto interventi comuni per prevenire l’uso di sostanze
pericolose, lecite e illecite, anche diffuse dal web. E per scoraggiare
comportamenti dannosi per la salute, come il gioco d’azzardo patologico e l’uso
non controllato di internet.
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