giovedì 30 aprile 2015

I medici di famiglia divisi. Smi e Snami contro Fimmg

Imperversa in Italia ancora una volta la logica della divisione. Inaugurata una trentina di anni fa nel mondo politico, la logica del tutti contro tutti continua imperterrita in ogni dove facendo quotidianamente vittime. Lontani i tempi dei sindacati confederali. Oggi le sigle sindacali si presentano spesso persino spaccate al loro interno, come anche i partiti. In questa dinamica del tutti contro tutti facciamo riferimento alle recenti polemiche tra diverse sigle sindacali dei medici di famiglia. Smi e Snami hanno infatti deciso di non seguire la Fimmg nello sciopero del 19 maggio. Per i due sindacati il vero problema non sono le trattative per il rinnovo, ma l’impianto della legge Balduzzi, insomma una differenza a dir poco sostanziale. 

venerdì 24 aprile 2015

La FederAnziani ha una ricetta: “Ridurre premi a dirigenti pubblici per pagare farmaci ad anziani”

“Gli anziani italiani, che in questi giorni corrono il rischio di ritrovare in fascia C tutta una grande quantità di farmaci e quindi di dover cominciare a pagare di tasca propria. Difronte ad uno scenario che indebolirebbe ulteriormente la loro già compromessa situazione economica, avanzano una proposta. Perché non recuperare i fondi necessari riducendo gli 800 milioni di euro che ogni anno i dirigenti pubblici percepiscono come premio di risultato?". Lo chiede Roberto Messina, Presidente di FederAnziani Senior Italia.

venerdì 17 aprile 2015

Ai medici il governo clinico e agli infermieri la gestione della cura *

Continua il dibattito sulla necessità di tracciare un confine tra il ruolo del medico e quello dell’infermiere che troppo spesso vanno in conflitto per una mancata intesa a monte e per una giurisprudenza “civica” che non c’è. Diciamo che una sintesi, ascoltando le ragioni dei malati, degli infermieri e dei medici, potrebbe essere questa: il malato vuole essere trattato e assistito in modi diversi rispetto al passato; i medici vogliono la titolarità incondizionata del governo clinico; agli infermieri spetta quella che si potrebbe definire la “gestione integrata della cura”. In questo prospettiva sarebbe il caso che lo stesso Ministero della Salute provveda a stilare un documento di intenti che si potrebbe accordare su tre semplici postulati:
· mettere al centro il malato in modo che né i medici né gli infermieri definiscano le loro faccende in modo auto referenziale;
· assumere i poteri dei soggetti professionali non le competenze, come terreno di mediazione e di cambiamento dei paradigmi professionali;
· assumere l’organizzazione del lavoro come il mezzo attraverso il quale garantire in modo compossibile, tanto al malato che al medico e all’infermiere, ciò che chiedono.

venerdì 10 aprile 2015

Pari opportunità. Vigiliamo sull’attuazione delle leggi


La società, considerata nella sua completa essenza e cioè luogo comunitario, è in continua evoluzione. Con essa modelli e situazioni che creano sempre nuove e più complesse esigenze. Esigenze che presuppongono nuove dinamiche non soltanto relazionali, ma anche giurisprudenziali. Per questo oggi la nuova parola d’ordine è “conciliazione”. Ed è una sfida aperta che rientra in una dimensione generale di adeguamento ai nuovi mercati ed ai nuovi processi di lavoro, specialmente all’interno delle aziende sanitarie ed ospedaliere, vincolate come sono al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza e con costanti ridotte risorse economiche disponibili. Conciliazione perché è divenuto oggi necessario, nei rapporti tra il mondo del lavoro e l’essenza della famiglia, predisporre direttive, informative, raccomandazioni e suggerimenti, affinché si adottino misure in grado di salvaguardare la possibilità di conciliare la vita familiare con quella lavorativa. E non si tratta certo di una questione meramente femminile includendo in essa equilibri famigliari riguardanti sia l’uomo, la donna che i figli. Una visione d’insieme pertanto risulta assolutamente necessaria per evitare una eccessiva “femminilizzazione” della questione conciliazione, cosa che impedirebbe nei fatti un’effettiva equità di genere, finendo con l’alterare la comprensione e la portata reale del problema; la conciliazione andrebbe considerata, invece, come una questione di famiglia, nella quale uomini e donne si sentano e siano ugualmente coinvolti.

martedì 7 aprile 2015

Il Governo contro gli acquisti di droga ed il gioco d’azzardo anche sul web

Finalmente si comincia a lavorare sul serio per erigere un corposo argine contro le dipendenze. Perché per combattere questo bubbone la severità fine a se stessa non serve a nulla. C’è invece bisogno di prevenzione e di educazione, diremo noi. Cultura della vita e visione positiva contro il masochismo che si cela dietro la vita di molti adolescenti. Non è facile ma il governo cerca di farlo. E lo fa con un protocollo siglato recentemente tra il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale e il Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Con questo vengono messi a punto interventi comuni per prevenire l’uso di sostanze pericolose, lecite e illecite, anche diffuse dal web. E per scoraggiare comportamenti dannosi per la salute, come il gioco d’azzardo patologico e l’uso non controllato di internet.