venerdì 6 luglio 2012

«Ambulatori Med», la Regione coinvolge i Medici di base per ridurre le attese al Pronto Soccorso


pronto soccorso
All'indomani dell'esperimento negli ospedali laziali degli "Ambulatori blu", strutture affiancate ai Pronto Soccorso e gestite dai medici di base per l'esclusiva cura dell'influenza, la Regione pensa a un nuovo progetto. Punto di partenza alcuni dati: ogni anno, due milioni di persone, nel Lazio, vanno al pronto soccorso. Il 78% di essi sono codici bianchi o verdi, ossia casi poco urgenti che la Regione vorrebbe ora dirottare su ambulatori allestiti all'interno dell'ospedale, detti "Ambulatori Med" e gestiti dai medici di medicina generale. L'intento è quello di ridurre i tempi d'attesa per i codici meno gravi, e consentire al personale del Pronto Soccorso di concentrarsi sui casi che richiedono più attenzione.
Questa nuova sperimentazione prevede dunque l'apertura degli "Ambulatori Med" presso alcuni ospedali laziali: i romani San Camillo, Sant'Andrea, San Giovanni Addolorata, Umberto I, Tor Vergata, Pertini e Civitavecchia, Latina, Frosinone, Cassino, Viterbo e Rieti. Gli «Ambulatori Med» saranno aperti tutti i giorni dalle 8 alle 20 in locali adiacenti (ma non all'interno) ai Pronto Soccorso. Il progetto dovrebbe essere operativo dalla primavera 2012 alla primavera 2013 e prevede che il paziente vada direttamente all'ambulatorio dei medici di base, nel caso in cui si renda conto che il proprio malanno è di limitata gravità. Si può accedere anche direttamente dal Pronto Soccorso, dove una volta che si è constatato tramite il triage che si tratta di un caso non grave si viene mandati all'«Ambulatorio Med». Se poi il medico dovesse verificare la presenza di complicazioni può decidere di chiedere l'intervento dei colleghi del pronto soccorso o anche di mandare il paziente ad ambulatori specialistici all'interno dell'ospedale.
Dalla lettura del Piano preparato d'accordo con i medici di base risulta chiaro che l'attività degli «Ambulatori Med»«consente la gestione dei pazienti per i quali sia inappropriato il ricorso al percorso ospedaliero, privi quindi di urgenza clinica, per ricollocarli nel giusto percorso e profilo assistenziale». Obiettivo «la riduzione delle attese particolarmente prolungate; una proporzionata riduzione dei tempi di attesa per gli altri pazienti; una riduzione dell'occupazione di ambulatori in pronto soccorso per problematiche improprie; maggiore appropriatezza di assegnazione del codice di priorità bianco; adeguata informazione sanitaria».
Il cammino per l'apertura degli «Ambulatori Med» però non sembra facile. Durante una riunione tra i rappresentanti della Regione e i direttori generali sono emerse alcune perplessità legate, da un lato, a un problema di responsabilità legale, visto che i medici di base non sono dipendenti dell'ospedale, ma opereranno all'interno della struttura; dall'altro, a una questione di ordine culturale: questo servizio rischia di alimentare l'abitudine del cittadino a rivolgersi all'ospedale anche per problemi piccoli invece di rivolgersi al medico di famiglia.

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