venerdì 27 luglio 2012

Il ruolo delle nuove tecnologie informatiche per il miglioramento dei rapporti fra cittadini ed istituzioni sanitarie


Il nuovo portale della comunicazione sanitaria
Massimiliano Picardi illustra l’importanza dei nuovi mezzi, che non escludono però, quelli tradizionali. Lo scopo resta sempre uno
di LUCA CAVERA


Orientare positivamente le scelte per la salute dei cittadini. E' questo l'obiettivo più importante della comunicazione socio-sanitaria. Attraverso il quale passano per nodi di non semplice soluzione, come quello dell'influenza sulle future decisioni in materia di politica sanitaria e di contenimento dei disagi dell'utenza. Il punto di partenza però non può che essere quello di fornire al cittadino una comunicazione capillare, proponendo una socializzazione degli obiettivi, attraverso un potenziamento mediatico sui servizi d'eccellenza e un'informazione corretta e chiara, che umanizzi il più possibile il processo, riducendo le distanze tra le istituzioni e le persone. Questo quello che si propone il Progetto Archimede, portale sviluppato da Medilife, società che offre soluzioni strategiche nel panorama dei servizi alle imprese e che si è specializzata nella comunicazione in ambito sanitario.
Con Massimiliano Picardi, presidente del Cda della società, parliamo dei temi più attuali del marketing sociosanitario e dei nuovi strumenti per raggiungere il cittadino. Internet e i social network hanno aperto la strada a moltissime iniziative di comunicazione sociale. Nel vostro caso quale variabile rappresenta il web?
"Oggi non è più pensabile accostarsi alla comunicazione sociale e sanitaria senza l'uso del web e dei social network. Poiché la nostra priorità è informare il cittadino, non possiamo certo trascurare i canali di informazione che privilegia e quindi è inconcepibile restare fuori dalle logiche della Rete. Internet però non può essere uno strumento che esclude gli altri, per questo ci proponiamo di utilizzare tutte le risorse a nostra disposizione, comprese le news mensili sanitarie in formato cartaceo, che raggiungono i cittadini delle varie Asl con una distribuzione il più capillare possibile. Lo scopo resta quello di aiutare i cittadini a considerare le strutture sanitarie come soggetto di immediata e pratica utilità sociale, destinato a tutti senza distinzioni. E per raggiungere questo scopo è necessario integrare tutti gli strumenti e i mezzi di comunicazione".



Quali sono stati i risultati più importanti conseguiti dal Progetto Archimede nel corso dell'ultimo anno?
"Abbiamo lavorato con successo sul fronte della comunicazione per aumentare la visibilità e migliorare la reputazione del Progetto Archimede, investendo sui canali web e mobile. Stiamo lavorando per ottimizzare il sito internet dedicato al progetto, in modo da poter offrire maggiori funzionalità, pur garantendo la semplicità d'uso e creare un ambiente virtuale nel quale offrire agli utenti informazioni sulle attività e i servizi promossi dalle Asl sul territorio, in modo da migliorare i processi di accesso e fruibilità dei servizi aziendali e sanitari. In vista del potenziamento di questi aspetti e incoraggiati anche dagli ottimi riscontri ottenuti dai cittadini, abbiamo previsto per il 2013 nuovi investimenti sul progetto".

I cittadini, spesso, si fidano di una struttura sanitaria o di un determinato professionista affidandosi al passaparola o ai titoli. Non trova che, culturalmente, la popolazione debba compiere un passo in avanti circa i criteri di scelta dei medici e delle strutture?
"Il cittadino poco informato pensa che il primario della capitale sia più bravo del primario di provincia. Purtroppo lo stesso cittadino ignora che lo stesso primario della capitale stato medico o responsabile in ospedali di provincia. La disinformazione spesso causa della mobilità passiva da un territorio a un altro. Noi cerchiamo di arginarla informando l'utente sui servizi offerti nel proprio territorio dai privati, sulle equipe sanitarie, sui nuovi reparti, sulle nuove tecnologie, sugli investimenti delle aziende sanitarie locali.
Ci piacerebbe pubblicare sulle nostre news le foto di medici, infermieri, del personale sanitario, perché credo che vedere anche in foto le persone, leggere i loro curriculum, faciliti un processo di umanizzazione e di trasparenza.
Inoltre, sicuramente andrebbero potenziate le attività degli uffici per le relazioni con il pubblico, spostando l'azione verso il territorio e coinvolgendo i municipi e tutte le strutture sanitarie presenti. C'è ancora troppa distanza tra le istituzioni e il cittadino e poca informazione sociale. Pochi privati partecipano al processo di trasformazione nella sanità, almeno nel Lazio".

Quanto la vostra azione può incidere sull'efficientamento dei servizi socio-sanitari e su quali aspetti, in particolare, è possibile fare leva?
"Quando si parla di efficienza dei servizi socio-sanitari mi viene in mente il ruolo svolto dalla nostra controllata Meditral, che effettua il trasposto disabili e dializzati in gran parte delle Asl del Lazio. Questo delicato servizio ci rende orgogliosi di risolvere ogni giorno problemi pratici a famiglie che vivono difficoltà reali. E ciò è possibile anche grazie alle istituzioni, che ci informano sulle realtà dove è urgente intervenire. All'interno del Progetto Archimede, la Meditral è la componente sociale del gruppo, sulla quale abbiamo sempre investito, perché l'imprenditore che opera in sanità deve avere chiaro che non può solo fare impresa, redditività e basta. Bensì deve avere una spinta, una predisposizione verso i problemi sociosanitari e cercare il punto di equilibrio tra etica e impresa, fattori che in questo contesto devono necessariamente convivere. Le istituzioni, attraverso un protocollo predeterminato, dovrebbero individuare gli imprenditori più propensi a partecipare e dare il proprio contributo al processo di trasformazione del sistema sanitario, con particolare attenzione ai servizi socio-sanitari".

Quali risultati, a livello di società Medilife, avete raggiunto nell'arco dell'ultimo anno e quali sono le prospettive per il futuro?
"Medilife, nell'ultimo anno, ha raccolto i suoi frutti migliori su due fronti distinti, ma ugualmente importanti. Da una parte, infatti, abbiamo acquisito nuovi partner anche al di fuori del mercato sanitario, sia nel Lazio che nelle Marche, con il valore aggiunto di applicativi specifici di supporto alle attività. Dall'altra, ci siamo consolidati sotto l'aspetto finanziario, con investimenti funzionali all'attività. Fra questi è stata acquistata una nuova struttura logistica. Guardando al futuro, abbiamo già avviato l'assunzione di risorse specializzate nel settore dell'Ict e nello specifico del work flow documentale, applicativi nel print on demand e nei settori di smaterializzazione e informatizzazione della cartella clinica sanitaria. Inoltre, il nuovo accordo regionale sui pagamenti ci permette di avere flussi finanziari regolari, che ci danno la possibilità di programmare e investire sempre nelle nostre attività. Ritengo che l'imprenditoria che rappresenta la Pmi del Lazio sia in grado di affrontare il difficile periodo cui andiamo incontro con serietà. E' necessario però che gli imprenditori si sforzino di dotarsi di un'ottima struttura organizzativa e di guardare in prospettiva".

Nessun commento:

Posta un commento