venerdì 21 dicembre 2012

Qualche dubbio sul decreto per la chiusura dei posti letto


Si può per risparmiare, chiudere i posti letto o addirittura (si veda l’USL di provincia) chiudere intere strutture, senza al contempo avere chiaro l’atto aziendale sanitario regionale, l’insieme di tutti gli atti aziendali delle ASL che integrano la rete?
Calando il problema su esempi concreti: dove e quanti sono i reparti di cardio-chirurgia? Dove e quanti di Urologia? Dove e quanti di Ortopedia?
Ma cosa dobbiamo fare per soddisfare le esigenze del cittadino risparmiando su quelle strutture più costose e fatiscenti?

A proposito di Beni e Servizi


Attualmente la centrale acquisti è ferma completamente e non si capisce il perché. Non c’è stata alcuna condivisione con l’Associazione di categoria sanitaria per la formulazione di capitolati congrui né una comune condivisione di fattori fondamentali come l’innovazione e l’occupazione.

Il capitolato amministrativo è unica competenza delle Regioni, senza dubbio; ma le componenti tecnico-logistiche devono essere condivise al fine di garantire maggiore partecipazione e competitività.

lunedì 17 dicembre 2012

In arrivo i Bonus bebè: 450 euro da spendere in un anno


Ci sarà tempo fino al 31 dicembre dell’anno prossimo per spendere i 450 euro che la Regione Lazio ha destinato ai 20.700 bambini (6.500 soltanto a Roma) che hanno diritto ai così detti “bonus bebè”. Si tratta di un carnet di voucher da 15 euro ciascuno che le famiglie potranno richiedere in Comune per poi spendere in oltre duemila farmacie e negozi convenzionati per l’acquisto di prodotti per l’infanzia. Oltre al Bonus bebè le famiglie, a partire da lunedì 17 dicembre, riceveranno anche una FarmaCard e una Carta Club Bonus bebè con le quali potranno ottenere sconti aggiuntivi nei negozi convenzionati.

"Anche per i Bonus bebè - ha spiegato l’assessore regionale alle Politiche sociali e Famiglia, Aldo Forte - abbiamo avuto un approccio innovativo, introducendo il sistema dei voucher che ci garantisce massima trasparenza e la certezza che le risorse vengano impiegate dalle famiglie solo per l'acquisto di prodotti per l'infanzia e non per altro. In più, evitiamo i ritardi del passato, quando i Bonus bebè sono arrivati alle famiglie anche con tre anni di ritardo, perdendo il senso dell'iniziativa. Il Bonus bebè 2011 arriverà, invece, nell'anno immediatamente dopo la nascita dei bambini”.

lunedì 10 dicembre 2012

Farmaci antitumorali, l’impegno Aifa per ridurre i tempi di attesa


Quanto incide la crisi economica sull’assistenza sanitaria? Il tema non è certo dei più facili da affrontare, eppure ci sono iniziative concrete che meritano d’essere raccontate per cercare di ragionare in primo luogo sulla riduzione degli sprechi e sulla ottimizzazione delle risorse disponibili, mettendo al primo posto l’efficacia dell’assistenza ai pazienti che vivono situazioni più problematiche. Ne sono un esempio una serie di interessanti iniziative di dialogo avviate dall’Agenzia Italiana del Farmaco con i soggetti coinvolti a vari livelli nel processo decisionale sull’accesso ai farmaci. Uno dei più recenti e produttivi confronti è quello che si è svolto tra il Direttore generale dell’Aifa, prof. Luca Pani, e il Presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia medica (Aiom), prof. Stefano Cascinu, che si sono messi attorno a un tavolo per individuare un percorso comune per garantire a tutti i pazienti le terapie antitumorali salvavita.

martedì 4 dicembre 2012

Accesso ai farmaci, online il Rapporto di Cittadinanzattiva


Siamo sicuri che tutti gli italiani abbiano le stesse possibilità di accesso alle cure? Paghiamo tutti lo stesso ticket? E in caso di malattie che ci costringano a ricevere i farmaci a casa, siamo tutti trattati alla stessa maniera? Sono questi alcuni degli interrogativi ai quali dà risposta Cittadinanzattiva nel suo ultimo Rapporto sull’assistenza farmaceutica dal punto di vista civico, presentato nei giorni scorsi e pubblicato online sia in sintesi che nel dettaglio regione per regione.

Temi non certo semplici da affrontare in un momento in cui le risorse economiche dedicate al Sistema sanitario nazionale sembrano sempre più difficili da trovare. Eppure la salute resta un diritto inalienabile, nonostante le evidenti differenze tra Regioni, che si sono accentuate ulteriormente con l’attuazione del federalismo sanitario (a seguito della modifica del Titolo V della nostra Costituzione). Differenze tangibili e quantificabili anche dal punto economico, visto che si parla di modalità diverse per l’introduzione di ticket sulla farmaceutica, prezzi di riferimento di farmaci equivalenti, implementazione di forme di distribuzione diretta e per conto, uso di limiti prescrittivi per alcune categorie di farmaci, prontuari terapeutici regionali, di area vasta, ospedalieri, vincolanti e non vincolanti.

mercoledì 28 novembre 2012

Emergenza amianto, l’impegno del ministero della Salute

L’amianto è un problema nazionale, anzi, una vera e propria emergenza se si prendono in considerazione i dati relativi alle così dette patologie asbesto-correlate. E lo conferma anche l’impegno ormai assiduo del Ministero della Salute per cercare di individuare azioni comuni per dare luce a un problema rimasto per troppo tempo sotto traccia. 

Sono proprio le parole del Ministro Balduzzi a trasmettere l’urgenza di produrre uno sforzo congiunto che riesca a coinvolgere anche i paesi europei: "In questi giorni - precisa Balduzzi, soffermandosi sulla dimensione internazionale del problema - abbiamo capito ancora meglio che un coordinamento sovranazionale è fondamentale e va tutelato, per esempio, difendendo e preservando il ruolo dell'Oms e delle istituzioni scientifiche correlate, pretendendo che esse appaiano e siano assolutamente indipendenti da portatori di interessi privati come i produttori di amianto, e mi farò carico di denunciare alla Direttrice generale Oms Margaret Chan le situazioni su cui ci sono dubbi che non dovrebbero esserci".

lunedì 19 novembre 2012

X Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole


Sul sito di Cittadinanzattiva il kit per aderire all’iniziativa
di Massimiliano Picardi

C’è ancora qualche giorno di tempo per aderire alla X Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole, iniziativa promossa da Cittadinanzattiva per le giornate di venerdì 23 e sabato 24 novembre nelle scuole di tutta Italia. E dalle elementari ai licei, in oltre cinquemila istituti, si parlerà di “sicurezza” a tutto tondo: dal contrasto al vandalismo e al bullismo per arrivare all’educazione al benessere e ai corretti stili di vita, dalla sicurezza stradale alla prevenzione del tabagismo. Protagonisti della due giorni studenti, genitori, insegnanti e chiunque abbia a cuore i temi della sicurezza e della salute.

L’iniziativa, che si svolge sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con i patrocini della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Dipartimento nazionale della Protezione Civile e in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, quest’anno coincide con il decennale del terribile terremoto del Molise, in cui morirono 27 bambini e una maestra sotto il crollo della scuola elementare “Jovine” di San Giuliano. Ed è per questo che tra le attività più “sentite” di questa edizione ci saranno dibattiti su come rendere gli edifici scolastici più sicuri e “a prova di terremoto”, oltre a nuove proposte sull’adeguamento dei piani comunali di emergenza.

martedì 13 novembre 2012

“Cittadini e Servizio Sanitario Nazionale: Lo Stato (A)Sociale”


“La sanità italiana sta molto male, ma lasciarla morire non è una soluzione. Aiutaci a trasformare gli ospedali italiani in ospedali”: con questo slogan il Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva ha lanciato qualche anno fa un’iniziativa che negli anni è cresciuta di importanza e visibilità. Si tratta del Rapporto annuale del Pit Salute, che ogni anno elabora le segnalazioni dei cittadini (oltre 20.000 l’anno) su questioni spinose per il nostro sistema sanitario come i tempi di attesa, la burocrazia, la mancanza di sicurezza, gli errori evitabili e l’inadeguatezza rispetto agli standard attesi.

martedì 6 novembre 2012

Tutta la verità sull’inquinamento delle acque potabili da arsenico


Gli effetti più pesanti sulla salute dei residenti in provincia di Viterbo e Latina

E’ stato diffuso dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale il rapporto ufficiale sugli effetti  che le acque potabili contaminate da arsenico hanno prodotto (e produrranno) sulla salute delle persone residenti nel Lazio. In particolare, sono stati presi in considerazione i 91 comuni del Lazio per i quali è stata richiesta una deroga per il superamento dei livelli di Arsenico (As) nelle acque potabili secondo quanto stabilito dalla direttiva 98/83/EC (livelli di As nelle acque potabili <10 μg/L).

lunedì 22 ottobre 2012

Come migliorare l’Assistenza domiciliare nel Lazio


Prosegue anche per il prossimo biennio l’impegno di Cittadinanzattiva per offrire un contributo civico al miglioramento dell’Assistenza Domiciliare Integrata nei territori regionali, mettendo a punto tre raccomandazioni civiche in altrettante regioni italiane. Il progetto, sulla base dei dati emersi dall’indagine conclusa nel 2010, si propone di analizzare le criticità riscontrate dai cittadini nell’attivazione e prosecuzione del servizio di assistenza ed elaborare proposte per un miglioramento complessivo dei servizi. Si comincerà proprio nel Lazio per proseguire, nel 2013, in Piemonte e Sicilia.

lunedì 15 ottobre 2012

Pubblicato il Rapporto Eures 2012: chi sono i medici che evadono il fisco?


I farmacisti sono più onesti dei medici specialisti. Detta così suona come un’affermazione che premia o castiga un’intera categoria, ma vuole essere soltanto una frase a effetto che, per capire realmente lo scenario, va contestualizzata nella più ampia analisi pubblicata nel Rapporto Eures 2012 sull’evasione fiscale.
Il tema è molto delicato e proprio per questo meritano d’essere diffusi i dati di questo studio a tratti sconcertante. Numeri alla mano emerge infatti che evade le tasse il 34% dei medici specialisti e dei dentisti (oltre un miliardo di tasse non versate), il 40% degli psichiatri/psicologi, il 38% dei dietologi e dei nutrizionisti, il 25,3% dei veterinari. Insomma, il Rapporto Eures, per quanto riguarda l’ambito sanitario, dipinge un quadro a tinte fosche, pur riconoscendo l’onestà di gran parte delle farmacie, che emettono quasi sempre lo scontrino.

mercoledì 10 ottobre 2012

I giovani promuovono la donazione degli organi


"Donazione-trapianto: cosa ne sappiamo? Conoscere per scegliere" è un'iniziativa promossa da Cittadinazattiva che coinvolge gli studenti delle scuole sul tema della promozione e dello sviluppo di una cultura della donazione degli organi. L'obiettivo generale è favorire la consapevolezza e la conoscenza dei giovani, chiamati sempre di più ad assumere un ruolo attivo e responsabile nei confronti della società, a partire dalla diffusione e dalla sensibilizzazione dei propri coetanei sul tema della donazione.


giovedì 27 settembre 2012

Nei momenti di confusione bisogna fermarsi!


Come e quando riusciamo a sperimentare una vera e propria rivoluzione della spesa sanitaria se ogni volta siamo distratti da altri eventi che destabilizzano le istituzioni unendo i programmi presenti e futuri della Governance Regionale?

Dobbiamo ridurre i posti letto, ridefinire la spesa generale, riprogrammare le convenzioni assistenziali e territoriali e parallelamente dobbiamo ridefinire l’assistenza territoriale, il tutto accompagnato dall’informazione al cittadino che lo indirizzi a nuovi percorsi assistenziali, ristabilire un rapporto equilibrato con il privato, ridare fiducia alle imprese, finanziare imprese che svolgono ruoli di produzione e servizi sociali.

Come possiamo lavorare tutti serenamente su ogni singolo punto, con vigore, lealtà e desiderio di voler migliorare la qualità di vita di tutti i cittadini laziali? Nei momenti di confusione bisogna fermarsi!

Bisogna spegnere i riflettori, pensare e chiudersi in una stanza con i collaboratori più stretti e soprattutto capaci ed esperti in modo da sviluppare pensieri e idee che siano fattibili senza ulteriori ripercussioni, basandosi sul principio antico dell’azione, moderata e soprattutto condivisa.

Forse mi sbaglio ma tutti condividono le giuste idee, tutti seguono colui che ha il coraggio di dare una via semplice, comprensibile e diciamolo fissa, che sia valida per tutti ricchi, poveri , amici e parenti.

martedì 25 settembre 2012

“Sapete come mi trattano?”: concorso contro la discriminazione delle disabilità


C’è tempo fino al 16 novembre per partecipare al concorso, nato nel 2010 su idea di FISH (Federazione Italiana Superamento Handicap) per raccontare “storie di ordinaria discriminazione”. Fotografie, vignette, cortometraggi, sceneggiature: sono queste le quattro categorie in cui si può concorrere per la produzione di un contenuto contro la discriminazione di chi è in situazione di disabilità. Un’occasione per misurare la propria creatività e al contempo smascherare quelle situazioni di disagio che spesso restano nell’ombra.

lunedì 24 settembre 2012

Cittadinanzattiva presenta l’indagine civica “Percorso nascita”


Giovedì 27 settembre, presso la Sala Conferenze di Palazzo Bologna - Senato della Repubblica in via S.Chiara, 4, a Roma si svolgerà la presentazione del report “Percorso nascita, indagine civica sull’accesso alle prestazioni sanitarie - focus sugli screening metabolici neonatali”. Si tratta di un progetto realizzato da Cittadinanzattiva nel corso dell’ultimo biennio, finalizzato a fornire dati sull’accesso ai servizi sanitari e sulle prestazioni per le coppie in attesa di un bambino; insomma, un’indagine sullo stato attuale, ma anche un vademecum per prevenire i mali “incurabili” del nostro sistema sanitario.

martedì 18 settembre 2012

Ludopatia, una malattia in crescita che si deve arginare


L’azienda sanitaria pontina mette a disposizione un sostegno per chi resta vittima del gioco. Ecco cosa dicono i nuovi decreti in materia

«Nessuno pensa di vietare il gioco ma di informare sul gioco azzardo patologico che é vera malattia» queste le parole del Ministro della Salute Renato Balduzzi all'indomani dell'approvazione in Consiglio dei Ministri di un decreto legge che introduce nuove regole in ambito sociosanitario. Nelle nuove norme vengono aggiornati i Lea, ossia i Livelli essenziali di assistenza, tenendo conto anche di nuove patologie emergenti con riferimento prioritario alla malattie croniche, alle malattie rare e al fenomeno della ludopatia. In merito a quest'ultima voce sono state introdotte disposizioni per limitare la pubblicità dei giochi con vincite in denaro con particolare riguardo alla tutela dei minori; esplicitare le probabilità di vincita e il rischio di dipendenza dal gioco; vietare l'accesso dei minori alle sale ovvero alle aree destinate al gioco; effettuare controlli mirati per verificare il rispetto di norme a tutela dei minori; annullato il "limite di sicurezza" per i videopoker.

martedì 11 settembre 2012

“Translator4children”, un sito web per tradurre le cartelle cliniche dei bimbi stranieri


Ha preso il via a settembre un progetto web innovativo che misurerà la propria utilità proprio dal numero di contatti che riuscirà a raggiungere. Si tratta di una comunità virtuale che, però, intende operare in modo molto concreto visto che l’obiettivo è quello di semplificare la vita a quelle famiglie di stranieri che devono rapportarsi al nostro sistema sanitario nazionale trovando spesso notevoli difficoltà di comprensione. A cominciare da uno degli elementi principali per la diagnosi e la cura della malattia e cioè cartella clinica.

giovedì 6 settembre 2012

Summer School per leader civici su health Technology Assessment


Prende il via a Roma la Summer School per Leader civici sull'Health Technology Assessment (HTA), nata dalla volontà di mettere a confronto, per la prima volta in Italia, strumenti, metodi ed esperienze europee sul coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali che hanno a che fare con le innovazioni in sanità.
L'obiettivo è quello di promuovere e aumentare la qualità della partecipazione dei cittadini nell'HTA, ovvero nel processo di valutazione multidisciplinare delle conseguenze assistenziali, economiche, sociali ed etiche provocate in modo diretto e indiretto, nel breve e nel lungo periodo, dalle tecnologie sanitarie esistenti, e da quelle di nuova introduzione: programmi di prevenzione, farmaci, test diagnostici, dispositivi medici, procedure cliniche e assistenziali.

lunedì 27 agosto 2012

L’impatto sulla salute dei siti contaminati, il 18 settembre un convegno sul progetto “Sentieri”


Un buon punto di partenza per ragionare sul futuro che vogliamo sarà il convegno promosso dal Ministero della Salute per presentare i risultati del progetto “Sentieri”,   un “think-tank” europeo che ha focalizzato la propria attenzione sul profilo di mortalità delle popolazioni residenti nei siti di interesse nazionale per le bonifiche al fine di fornire dati scientifici sull’impatto dei siti contaminati sul bene più prezioso dei cittadini e cioè la loro salute.

mercoledì 8 agosto 2012

Maggiori tutele per l’integrazione scolastica dei ragazzi disabili


A poco più di un mese dall’inizio dell’anno scolastico, il MIUR e il Ministero della Salute danno un’accelerata sulla via della collaborazione per dare maggiori garanzie ai ragazzi disabili. Proprio in questi giorni, infatti, è stato siglato un protocollo d’intesa di durata triennale che mira a “favorire la diagnosi precoce di disabilità nei bambini in età prescolare, sostenere iniziative per l’integrazione scolastica, promuovere l’applicazione del modello International Classification of Functioning dell’Organizzazione mondiale della sanità, esaminare la normativa di settore, promuovere ricerche e studi di tipo epidemiologico e favorire iniziative di formazione congiunta tra personale sanitario e scolastico”.

Accesso ai farmaci, un nuovo sistema di consultazione pubblica


Quest’estate, che si è già rivelata particolarmente calda per le questioni relative all’accesso ad alcuni farmaci salva-vita (com’è accaduto ad esempio per le scorte di Purinethol), c’è una novità che rischia di non avere la risonanza che merita. Si tratta del nuovo sistema informatizzato per la raccolta, la sistematizzazione e l’analisi delle segnalazioni sulle difficoltà di accesso ai farmaci che consentirà direttamente ai cittadini e ai pazienti di rendere note le reali criticità.

venerdì 27 luglio 2012

Il ruolo delle nuove tecnologie informatiche per il miglioramento dei rapporti fra cittadini ed istituzioni sanitarie


Il nuovo portale della comunicazione sanitaria
Massimiliano Picardi illustra l’importanza dei nuovi mezzi, che non escludono però, quelli tradizionali. Lo scopo resta sempre uno
di LUCA CAVERA


Orientare positivamente le scelte per la salute dei cittadini. E' questo l'obiettivo più importante della comunicazione socio-sanitaria. Attraverso il quale passano per nodi di non semplice soluzione, come quello dell'influenza sulle future decisioni in materia di politica sanitaria e di contenimento dei disagi dell'utenza. Il punto di partenza però non può che essere quello di fornire al cittadino una comunicazione capillare, proponendo una socializzazione degli obiettivi, attraverso un potenziamento mediatico sui servizi d'eccellenza e un'informazione corretta e chiara, che umanizzi il più possibile il processo, riducendo le distanze tra le istituzioni e le persone. Questo quello che si propone il Progetto Archimede, portale sviluppato da Medilife, società che offre soluzioni strategiche nel panorama dei servizi alle imprese e che si è specializzata nella comunicazione in ambito sanitario.
Con Massimiliano Picardi, presidente del Cda della società, parliamo dei temi più attuali del marketing sociosanitario e dei nuovi strumenti per raggiungere il cittadino. Internet e i social network hanno aperto la strada a moltissime iniziative di comunicazione sociale. Nel vostro caso quale variabile rappresenta il web?
"Oggi non è più pensabile accostarsi alla comunicazione sociale e sanitaria senza l'uso del web e dei social network. Poiché la nostra priorità è informare il cittadino, non possiamo certo trascurare i canali di informazione che privilegia e quindi è inconcepibile restare fuori dalle logiche della Rete. Internet però non può essere uno strumento che esclude gli altri, per questo ci proponiamo di utilizzare tutte le risorse a nostra disposizione, comprese le news mensili sanitarie in formato cartaceo, che raggiungono i cittadini delle varie Asl con una distribuzione il più capillare possibile. Lo scopo resta quello di aiutare i cittadini a considerare le strutture sanitarie come soggetto di immediata e pratica utilità sociale, destinato a tutti senza distinzioni. E per raggiungere questo scopo è necessario integrare tutti gli strumenti e i mezzi di comunicazione".

giovedì 26 luglio 2012

Olimpiadi di Londra, accordo tra Coni e Telethon che sarà tra gli atleti per vincere la sua "medaglia"



Vezzali TelethonMatilde, 10 anni, in carrozzina a causa dell’atrofia muscolare spinale, va a trovare Valentina Vezzali nella palestra dove si allena, le fa un in bocca al lupo, le regala un disegno e in cambio riceve la promessa di una dedica, in caso di medaglia. Questo e altri incontri sono stati possibili grazie all'accordo tra la Fondazione Telethon, a Londra come charity di Casa Italia, e il Coni, che per le Olimpiadi ha lanciato la campagna “Vincere le malattie genetiche”.

«Noi atleti – ha dichiarato la campionessa di canoa Josefa Idem – guardiamo sempre e soltanto ai risultati assoluti e non ci accorgiamo delle bellissime storie che lo sport scrive, ogni giorno».

Sono storie di ragazzi, affetti da una patologia di origine genetica, che, alla vigilia dei Giochi, hanno incontrato i campioni in partenza per Londra. Gli incontri sono raccontati in altrettanti video e visibili nella sezione speciale del sito web Telethon.it “I nostri campioni”.

martedì 24 luglio 2012

Il doping fa male allo sport e alla salute


A pochi giorni dall’inizio delle Olimpiadi, in programma a Londra dal 27 luglio al 12 agosto, torna utile riflettere sui dati diffusi dalla Commissione per la Vigilanza e il Controllo del Doping (CVD) del Ministero della Salute, che fanno riferimento alla scorsa stagione sportiva, per capire quanta strada si è fatta nell’ultimo decennio. Tanti gli sforzi profusi dalle nostre autorità vigilanti per arginare un fenomeno diffuso tanto tra i professionisti quanto tra gli amatori, accecati troppo spesso dal desiderio di dimostrare la propria forza e abilità anche con l’aiuto di sostanze che prima di ogni cosa danneggiano la salute oltre a mortificare gli ideali olimpici della gloria, dell’onore e del rispetto di sé e degli altri nelle competizioni sportive. Si parla giustamente di “sano” agonismo quando l’uso delle sostanze dopanti non viene neanche concepito, perché un atleta che fa ricorso al doping non ha più un fisico sano, anche se agonisticamente sembra imbattibile. Seppure le indagini coinvolgono un numero di atleti spesso esiguo, quindi non rappresentativo della federazione di appartenenza, le positività riscontrate forniscono dati significativi e rappresentativi di un fenomeno che è in espansione tra gli sportivi della domenica e che riguarda perciò la popolazione in generale, diventando un problema sociale e di salute pubblica.

giovedì 19 luglio 2012

Oncologia, non tutti sono curati con la stessa… “cura”


33 strutture in 13 regioni italiane: è questo il campione al quale fa riferimento il Rapporto “Oncologia: personalizzazione delle cure, rispetto del tempo, consenso informato. Focus sul cancro al colon retto” presentato a Roma da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, in collaborazione con FAIS (Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati). E tra queste 33 soltanto 3, a due anni di distanza dalla legge (la 38 del 2010), applicano il sistema di incentivi o disincentivi per la registrazione in cartella clinica del dolore provato dai pazienti durante il ricovero e le terapie, che invece sarebbe previsto proprio da questa “recente” normativa.

Ma quello che colpisce di più sono le differenze tra una struttura e l’altra e tra un territorio e l’altro nei “trattamenti” e nelle “politiche” di personalizzazione e umanizzazione delle cure in un settore così delicato come quello dell’oncologia.
“Uno dei punti che destano maggiore preoccupazione – si legge nel comunicato diffuso da Cittadinanzattiva - è la difficoltà per i cittadini di  accesso ai tempi di attesa per interventi chirurgici e procedure invasive in regime di ricovero ordinario/day hospital, poiché in rarissimi casi l’informazione è trasparente e immediatamente disponibile.

martedì 17 luglio 2012

"IL PD PER IL DIRITTO ALLA SALUTE"

Ecco la relazione introduttiva di Paolo Fontanelli all'incontro che si è svolto a Roma il 9 luglio scorso.

ll punto di partenza è ovviamente la necessità di fare i conti con l'emergenza crisi e il
contenimento della spesa pubblica. Ciò comporta, è inevitabile, anche l'impegno ad una
riflessione sul futuro del SSN per salvaguardare i servizi ai cittadini e tutelare il diritto alla
salute in una logica universalistica. Su queste esigenze la ri unione di oggi è una tappa di
partenza per arrivare a lla conferenza nazionale del PD sulla salute entro la fine del l'anno,
coinvolgendo i tanti e diversi attori che operano nella sanità italiana e attivando un
confronto politico e istituzionale volto a dare a questa materia l'attenzione che merita. Per
le tante professionalità che vi agiscono e, soprattutto, per il va lore primario che ha e
rappresenta il diritto alla salute.
Dunque vogliamo avviare un percorso per discutere e approfondire i problemi attuali e di
prospettiva. Nel documento approvato dall'Assemblea Nazionale del PD, intitolato "La
sa lute in tutte le politiche", ponevamo temi e quest ioni che restano tutt'ora valide. Ma oggi
sentiamo che su un punto come questo, un valore fondamentale , c'è bisogno di ricostruire
una visione di respiro più lungo perché la domanda di salute tende a mutare, sia per i
cambiamenti determinati dall'allungamento delle aspet1ative di vita e dai processi che ne
çcnseguonn, e sia per attese indotte da stili di vita diversi che modificano l'approccio con il
tema salute.

giovedì 12 luglio 2012

I tagli alla spesa sanitaria preoccupano gli italiani


L’equilibrio tra spending review ed efficienza del sistema sanitario nazionale non è certo uno scherzo: ne sono consapevoli tanto gli addetti ai lavori quanto i cittadini, che hanno manifestato non pochi dubbi rispetto ai tagli alla spesa pubblica previsti dal Governo Monti. Proprio a voler ribadire che la salute non si tocca.
Sono molto interessanti a questo proposito i dati diffusi dalla Società Italiana di Medicina Generale (Simg), cha ha prodotto un sondaggio online su un campione di circa 3.500 persone per misurare il livello di soddisfazione dei cittadini rispetto ai servizi sanitari. Ebbene, 8 italiani su 10 danno un giudizio complessivamente positivo, pur riscontrando come pecca e principale danno per la qualità del sistema la poca meritocrazia osservata nei nostri ospedali.

mercoledì 11 luglio 2012

Dal 12 luglio protesi mammarie vietate alle minorenni


Il 2011 si era chiuso con l’impegno del Ministero della Salute per una serie di azioni che, in accordo con le Regioni e Province autonome, mirassero a tutelare le donne italiane alle quali era stata impiantata unaprotesi mammaria cosiddetta PIP, dal nome della casa produttrice francese Poly Implant Prothèse. Una dichiarazione d’intenti che sei mesi dopo, tra silenzi, qualche polemica e tanto lavoro, è andata ben oltre ogni aspettativa. 
Dal 12 luglio, infatti, entrerà in vigore la legge del 5 giugno 2012, n.86 «Istituzione del registro nazionale e dei registri regionali degli impianti protesici mammari, obblighi informativi alle pazienti, nonché divieto di intervento di plastica mammaria alle persone minori», pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 148 del 27 giugno scorso.
Si tratta di un passaggio formale importante  che, proprio per prevenire i rischi sollevati dal “caso PIP”, si concretizza con l’istituzione del registro nazionale e dei registri regionali degli impianti protesici mammari effettuati in Italia, nell’ambito della chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica. I registri consentiranno, infatti, un attento monitoraggio clinico delle persone impiantate, oltre al monitoraggio epidemiologico a scopo di studio e ricerca scientifica e di programmazione, gestione, controllo e valutazione dell’assistenza sanitaria. In realtà, anche l’allarme legato alle protesi francesi è pian piano rientrato, visto che non esistono prove di maggior rischio di cancerogenicità, pur essendo stata riscontrata una maggiore probabilità di rottura e di reazioni infiammatorie, dovute alla fuoriuscita del gel PIP; ma il clamore della notizia esplosa sul finire dello scorso anno ha creato le premesse senza le quali forse non si sarebbe mai arrivati a questo provvedimento che, oltre al monitoraggio, prevede il divieto di impianto di protesi mammaria a soli fini estetici sulle minorenni. Gli operatori sanitari che non rispetteranno questa prescrizione saranno puniti con il pagamento di una somma pari a 20.000 euro o con la sospensione dalla professione per tre mesi. Ovviamente non c’è nessun divieto nei casi di gravi malformazioni congenite purché certificate da un medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale o da una struttura sanitaria pubblica. 
Si tratta di un provvedimento che sarà senz’altro ben accolto dalle donne che ne riconosceranno la doppia valenza sia medica, per l’istituzione dei registri, sia educativa, per questo che è anche un monito a privilegiare la salute rispetto all’estetica e a ponderare con maturità scelte che potrebbero condizionare anche la qualità della vita futura. 
a cura del Progetto Archimede
 Massimiliano Picardi

Prevenire è un diritto uguale per tutti?


“Ogni individuo ha diritto a servizi appropriati per prevenire la malattia”: è questo il primo dei 14 punti della Carta europea dei diritti del malato, la cui promozione in Italia è  tra le priorità dell’impegno sul territorio di Cittadinanzattiva; ma siamo sicuri che sia un diritto uguale per tutti?  Leggendo il Focus HPV pubblicato dal Tribunale dei diritti del malato sembrerebbe che le disparità in Italia sono di vario genere, ma comunque esistono, e la causa sta proprio nella natura stessa del nostro sistema sanitario.
Progetto Archimede
Cittadinanzattiva parla di "federalismo vaccinale" quando allude all’intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul Piano nazionale per la prevenzione per gli anni 2010-2012, nel quale si stabilisce che ciascuna regione adotterà il piano regionale per la prevenzione. E l’indagine pubblicata nei giorni scorsi chiarisce bene le motivazioni per cui l’adozione di piani regionali per la prevenzione possa generare anche nell’ambito della prevenzione differenze a livello regionale non solo nella pianificazione, ma anche nella reale accessibilità per i cittadini a prestazioni che riducono il rischio di insorgenza di patologie o ne favoriscono la diagnosi precoce.
Basato sulla rilevazione civica, il Rapporto stilato dal Tribunale dei diritti del malato ha fornito una capillare valutazione delle possibilità di accesso ai servizi, al fine di individuare best practice e creare materiale conoscitivo e di approfondimento per gli operatori del settore. Parlando, ad esempio, di vaccinazioni in età evolutiva, emerge una grande disomogeneità, ad esempio per numero di centri vaccinali attivi per Asl, modalità di appuntamento per la somministrazione del vaccino e canali di prenotazione differenziati, collegamento tra registri aziendali e registri regionali. Uno degli indicatori selezionati ai fini della valutazione della qualità del servizio offerto è quello relativo ai tempi di attesa, che, stando a quanto emerge dalle interviste, sembra attestarsi ad un tempo medio di massimo una settimana. Fanno eccezione alcune realtà aziendali del Lazio, nelle quali i bambini che vogliono sottoporsi a vaccinazione, possono attendere anche un mese per ottenere l’appuntamento. E questo è dato preoccupante, non tanto in termini assoluti, ma perché le vaccinazioni hanno delle “tabelle di marcia” che andrebbero rispettate.
Le differenze nelle modalità organizzative, nei calendari vaccinali e negli oneri per i cittadini sono tali da richiedere un rafforzamento della politica nazionale sui vaccini, da una parte, e una crescita sul piano organizzativo a livello regionale, mettendo le singole Asl in condizioni di dare più attenzione a canali di comunicazione più innovativi, come i new media che si caratterizzano per bassi costi e intercettano anche i più giovani, oltre che puntare sul coinvolgimento delle scuole nelle attività di informazione sulle opportunità di prevenzione vaccinale, per informare i ragazzi e, indirettamente, anche le famiglie.
a cura del Progetto Archimede
 Massimiliano Picardi

Disabili finalmente liberi di “sostare” in Europa


Il Consiglio europeo lo aveva già previsto nella “Raccomandazione” del 4 giugno del 1998, ma l’Italia ha dato il via libera soltanto adesso. 12 anni di attesa per i disabili italiani che hanno dovuto navigare a vista nel mare della burocrazia nostrana per permettersi il lusso di poter viaggiare e parcheggiare dove gli sarebbe spettato di diritto.
E’ arrivato, infatti, da pochi giorni il via libera del nostro Governo all’adozione in Italia del Contrassegno Unificato Disabili Europeo per la circolazione e la sosta dei veicoli in uso a persone invalide. A stabilirlo è stato uno schema di decreto del Presidente della Repubblica discusso dal Consiglio dei ministri durante la seduta del 25 maggio 2012 e, in particolare, alcune modifiche dell’articolo 381 del regolamento di esecuzione e attuazione del codice della strada.
Si legge, infatti, nel testo della nota del Consiglio dei Ministri: “Su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Consiglio ha approvato, in via definitiva, dopo il parere favorevole del Consiglio di Stato, un provvedimento di modifica del regolamento di esecuzione del Codice della strada, prevedendo l’adozione di un modello unico di contrassegno per i disabili conforme al modello comunitario, che garantisca adeguatamente la riservatezza degli interessati. La normativa risponde all’attesa delle principali associazioni delle categorie tutelate”. Insomma, servivano queste cinque righe e un pizzico di attenzione dei Palazzi del potere per semplificare di molto la vita a chi, pur viaggiando con qualche difficoltà, non deve perdere il gusto di muoversi liberamente in automobile attraverso l’Europa, ma anche solo spostarsi per brevi tratti lontano dalla propria città di residenza. 
“Con l’adozione del Contrassegno Unificato Disabili Europeo (Cude), - dichiara Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” - la persona disabile può circolare e veder riconosciuti i suoi diritti non solo se viaggia in auto per l’Europa, ma anche se circola o sosta in altri Comuni italiani. Ad oggi, infatti, il rilascio del Contrassegno è demandato ai Comuni di residenza e ognuno ha le sue regole: tante erano state segnalazioni di persone disabili multate, benché munite di contrassegno, in Zone a traffico limitato o in parcheggi riservati di altre città". 
Oltre il danno di un diritto negato per dodici anni, c'era anche la beffa della multa.
A cura del Progetto Archimede
 Massimiliano Picardi

martedì 10 luglio 2012

"Un donatore moltiplica la vita”


Se nei primi quattro mesi dell’anno i donatori di organi, cellule e tessuti sono aumentati, non sarà certo per merito del web (e in questo negli Stati Uniti Facebook è stato il pioniere dando agli utenti la possibilità di inserire tra i dati di ogni profilo la propria volontà a questo proposito), ma sicuramente la comunicazione c’entra molto. E lo sa bene il nostro Ministro della salute, prof. Renato Balduzzi, che, in occasione della Giornata nazionale per i trapianti, ha spiegato con grande efficacia senso e luogo della nuova campagna di comunicazione “Un donatore moltiplica la vita”, realizzata dal Ministero in collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti e le principali associazioni di volontari e di pazienti di settore. 
L’iniziativa centrale della campagna è rappresentata dall’attivazione di una vera e propria piazza virtuale all’indirizzo internet www.moltiplicalavita.it, dedicata integralmente al mondo delle donazioni e dei trapianti d’organi. 
Progetto Archimede
Realizzato in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata, www.moltiplicalavita.it oltre a contenere informazioni e approfondimenti sui principali protagonisti della rete dei trapianti in Italia (istituzioni, associazioni di pazienti e volontari), permette di ottenere indicazioni pratiche sulla donazione e sul trapianto, fornendo preziosi e autorevoli chiarimenti sulla normativa, sul sistema delle dichiarazioni di volontà, sulle modalità di prelievo e sui servizi esistenti presenti sul territorio.
E la comunicazione va anche verso il 2.0: dai test online ai social network l’utente trova canali e luoghi di partecipazione. A pochi giorni dal lancio della campagna online sui Social network, sono quasi 300 gli utenti collegati alla pagina Facebook e più di 100 follower su Twitter.
E se è vero che il web amplifica il messaggio con rapidità straordinaria, ci aspettiamo che il primo quadrimestre del prossimo anno porti dati sulle donazioni ancora più confortanti, a dimostrazione che continuano a muoversi passi avanti verso un cambiamento culturale che nulla meglio del web può veicolare soprattutto tra i giovani. E allora sì che sarà anche per merito del nuovo sito internet  www.moltiplicalavita.it 
A cura del Progetto Archimede
 Massimiliano Picardi

Santa Maria della Pietà, come visitare il Museo della mente


L'Azienda unità sanitaria locale Roma E nei mesi di luglio e settembre apre le porte del Museo Laboratorio della Mente anche per visite individuali e senza prenotazioni, nei seguenti giorni e orari: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 09.00 alle ore 13.00.
Il Museo Laboratorio della Mente, inaugurato nel 2000, ripercorre la storia dell’Ospedale Santa Maria della Pietà, dalla sua fondazione in qualità di “Hospitale de’poveri forestieri et pazzi dell’Alma Città di Roma” alla definitiva chiusura nel 1999, cinque secoli dopo, come ospedale psichiatrico.
L’originale percorso di visita (coadiuvato dall’Archivio storico-audivisivo e dalla Biblioteca Cencelli del Santa Maria della Pietà) è articolato come cartografia storica delle prassi istituzionali e delle pratiche anti-istituzionali, come un doppio e continuo processo dialettico di decostruzione della geografia delle costrizioni spaziali, fisiche, psicologiche, sociali e di ricostruzione della soggettività: un’esperienza soggettiva che si genera nell’attraversamento degli spazi manicomiali e nell’apparire inatteso delle storie rievocate.
Per l''ingresso è richiesta una donazione di €3,00 fino a 18 anni/ €5,00  sopra i 18 anni.
Per maggiori informazioni, accedere al sito web del Museo Laboratorio della Mente

Irap, per le prestazioni intramoenia paga la Asl e non il medico


Anche se sono stati sottoscritti regolamenti aziendali nei quali viene previsto il recupero dell'imposta, non spetta al medico ma alla Asl pagare l'Irap sulle prestazioni mediche in regime di intramuraria. Lo ha stabilito la sezione lavoro della Cassazione con la sentenza n. 8533.
La decisione assume particolare rilevanza perché è prassi generalizzata, da parte delle aziende sanitarie, addebitare l'Irap ai medici sulle prestazioni; resta però sempre da verificare caso per caso il contenuto degli accordi sottoscritti tra la struttura sanitaria e i medici.
Nel caso specifico sia il tribunale sia la Corte di Appello avevano condiviso la tesi di alcuni medici che avevano chiesto inutilmente la restituzione dell'Irap trattenuta dall'azienda sanitaria sulle prestazioni in regime di intramuaria da loro eseguite. Era stata quindi ordinata la restituzione delle somme trattenute fino alla sentenza di primo grado.
La Asl aveva però fatto ricorso in Cassazione eccependo la sottoscrizione da parte dei medici di un modulo nel quale si dava atto dell'applicazione del regolamento aziendale sul recupero dell'Irap quale costo per l'azienda. Era stato inoltre evidenziato che le tariffe da applicare per le prestazioni in intramoenia avrebbero dovuto tener conto dell'onere aggiuntivo dell'Irap, con la conseguenza che i medici avevano comunque recuperato quanto trattenuto dall'azienda, salvo una loro negligenza nell'individuare il prezzo da praticare per le prestazioni eseguite.

lunedì 9 luglio 2012

Estate sicura, 20 ambulanze in più sul litorale laziale


primo soccorsoLa Regione Lazio e le Aziende sanitarie locali rinnovano l'impegno straordinario per garantire la sicurezza e la salute dei bagnanti e dei turisti aumentando l'impegno già profuso negli anniscorsi per la prossima stagione estiva. Da sabato 15 giugno a domenica 16 settembre ci saranno 20 ambulanze  in più, di cui 18 dislocate lungo il litorale laziale.
Una parte delle auto medicalizzate stanzierà nei pressi degli stabilimenti balneari sul litorale di Ostia, evitando in questo modo un afflusso eccessivo al pronto soccorso dell’ospedale Grassi.
Saranno inoltre potenziati i servizi sanitari attraverso progetti attivati dalle diverse Asl.
Viterbo i cittadini potranno accedere ad un Corso BLS (Basic Life Support)per apprendere le tecniche di sostengo alle funzione vitali, organizzato dalla Asl di Viterbo; a Latina, grazie ad un accordo tra la Asl e la locale Scuola di infermieri, si potrà contare sul supporto degli allievi infermieri per l’accoglienza dei pazienti, 24 ore su 24 con almeno due allievi infermieri a turno; la Asl Roma F aprirà gliambulatori nei fine settimana nelle principali città balneari e di interesse turistico del territorio di competenza della Asl per una serie di prestazioni (visita pneumologica, chirurgia vascolare, oculistica, neurologica e visita neurologica U.V.A. (Unità valutazione Alzheimer), geriatrica e visita geriatrica U.V.A., diabetologica, cardiologica, Test Ergometrico (elettrocardiogramma da sforzo con cicloergometro), Test Ergometrico (elettrocardiogramma da sforzo con pedana mobile), Ecodoppler cardiaco a riposo o dopo prova fisica, Eco-colordoppler tronchi sovraaortici (Tsa), Eco-colordopplergrafia degli arti superiori/inferiori o distretturale arterioso/venoso, Radiografie, Mammografia bilaterale, Ecografia addome superiore / inferiore e completo, Ecografia tiroide, Ecografia mammaria, Ecografia muscolo - tendinea, Ecografia cute - sottocute, Tac con e senza mezzo di contrasto, Eco-colordoppler aorta addominale, Esame fundus oculi, Ecografia, Ecografia ostetrico ginecologica). 

Sterilità maschile, intervista al dottor Rocco Rago dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina


sterilita-maschile
A poche settimane dall’incidente avvenuto presso il Centro romano del San Filippo Neri, nel quale “si è verificato - secondo quanto si legge nella nota della Direzione aziendale - un innalzamento della temperatura con azzeramento del livello di azoto, lo svuotamento del serbatoio e la conseguente perdita di 94 embrioni, 130 ovociti e 5 campioni di liquido seminale”, conoscere i processi che regolano un PMA può essere ancora più interessante per capire quanto delicata sia la materia con cui ci confrontiamo e quante implicazioni abbia non solo dal punto di vista sanitario ma anche da quello etico e morale.
Siamo stati guidati in questo viaggio attraverso la prevenzione andrologica e la conoscenza del funzionamento di un PMA dal dottor Rocco Rago, Dirigente responsabile dell’Unità operativa dipartimentale di andrologia e fisiopatologia della riproduzione dell’ospedale Santa Maria Goretti, all’interno del quale abbiamo uno dei quattro centri del Lazio dedicati alla sterilità di coppia e alla crioconservazione dei gameti.
Quali sono i dati frutto di questa seconda esperienza della campagna di prevenzione Androlife e che differenze avete registrato rispetto allo scorso anno?
“Rispetto allo scorso anno i dati sono quintuplicati. Se nella prima edizione avevamo effettuato in tutta Italia poco più di 1000 visite, quest’anno ne abbiamo effettuate 5112, e sono state 21.832 le telefonate ricevute dal call center i cui operatori erano medici quindi nell’immediatezza potevano rispondere a eventuali dubbi. Solo nel Lazio gli accessi ambulatoriali sono stati 448, Latina ne ha registrati intorno ai 100/120.
Un dato molto importante considerando il fatto che il numero va diviso per altre cinque strutture romane. Ciò che va sottolineato è il concetto fondamentale della campagna che non è quello di vedere più persone ma di sensibilizzare il più possibile.
E’ l’impatto mediatico ad essere importante. Inoltre c’è da dire che dietro questa manovra non c’è un soldo pubblico, non ci sono contributi. La Asl ha contribuito indirettamente fornendo le strutture ma senza alcun aggravio di spesa”.
Sono previste altre campagne?
“Abbiamo intrapreso la campagna “Semestre di prevenzione andrologica”, che viene effettuata all’interno delle strutture che aderiscono alla Società italiana di Andrologia, mentre “Androlife” è un progetto della Siams, Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità. In pratica un giorno al mese sarà dedicato alla prevenzione e le visite si svolgeranno presso ambulatori privati. A Latina le visite si svolgono presso il Centro Progenia Medicina della Riproduzione. Per prenotare la visita basta andare sul sito www.prevenzioneandrologica.it nell’area ‘prenota la tua visita’. Il mio sogno nel cassetto nell’operazione prevenzione è che riparta un progetto, attivo gli anni scorsi, nelle scuole secondarie, dedicato quindi a quei ragazzi che hanno già quasi completato lo sviluppo.
A 17 anni infatti, al di là dell’indirizzo dato dai genitori, si può avere la consapevolezza di concepire le problematiche.
Quando il giovane cresce entra in una sorta di limbo: a 17 anni si è troppo piccoli per andare dal medico di famiglia e troppo grandi per andare dal pediatra. Il giovane a quell’età è acerbo dal punto di vista sessuale, non perché sia incapace ma perché gli manca il confronto. Se si confronta con se stesso o con un amico non fa alcun passo avanti, i dubbi restano.
Ma se ci si confronta con uno specialista di passi avanti se ne fanno, eccome. E’ proprio a quell’età che può iniziare l’eiaculazione precoce con effetti sul futuro o comparire il varicocele che può portare all’infertilità; a quell’età inoltre si comincia a ricorrere agli stupefacenti per aumentare le prestazioni sessuali o si acquistano farmaci online. Questo sarebbe un progetto pilotato dalla Asl di Latina in collaborazione con quelle istituzioni che ne vogliano far parte”.
Il centro di Latina che dati ha prodotto fino ad oggi?
“Dall’anno della sua nascita, ossia il 2005, fino al 2011, (data degli ultimi dati disponibili, ndr) le coppie assistite perinfertilità sono state 2450. Le gravidanze spontanee sono state 212, quelle da inseminazione intrauterina 104 (10,3%), le gravidanze da ICSI/FIvET 126 (30,3%), per un totale di 443 gravidanze a termine e/o in corso. I bimbi nati da fecondazione assistita sono stati 107; il totale di crioconservazioni da pazienti oncologici e per PMA 172, gli embrioni congelati 80 e gli ovociti congelati 379, per un totale di campioni stoccati in azoto liquido pari a 631. Infine il tasso di fertilità a Latina è del 40% a fronte di una media nazionale del 30-35%”.
L’incidente all’impianto di crioconservazione del San Filippo Neri poteva essere evitato?
“Se parliamo con senno del poi ogni incidente può essere evitato. C’è ancora una commissione di esperti che sta valutando quindi non è il caso di pronunciarsi. C’è comunque una scarsa attenzione in generale della sanità verso l’infertilità che non è riconosciuta come malattia. Dal 2004 ad oggi il Ministero ha distribuito alle Regioni un milione di euro a testa l’anno da destinare a quelle strutture in cui erano presenti centri di PMA. Di fatto così non è stato perché nel Lazio non c’è una legge che regola tali centri. Dobbiamo rifarci ad una direttiva del Tavolo tecnico sulla PMA della Conferenza Stato Regioni che emana linee guida condivise dalla Regioni, di cui sono membro. La direttiva, approvata a dicembre e diventata attuativa il 15 marzo, recepisce direttive europee e stabilisce le regole del funzionamento di un centro di PMA e i vari livelli di sicurezza e tecnologici che deve avere e che a nostra conoscenza il San Filippo Nerinon aveva”.
Quali sono le procedure che un centro deve mettere in atto per garantire la maggiore sicurezza possibile?
"La direttiva del 15 marzo prevede che venga installato un sistema d'allarme che possa avvertire quando l'azoto per qualche motivo dovesse venire a mancare o si modifichi la temperatura. Attualmente comunque qui a Latina è quasi impossibile che si verifichi il problema del San Filippo Neri perché abbiamo il caricamento manuale dell'azoto, cinque bidoni in cui sono congelati gameti ed embrioni, che vengono riforniti una volta a settimana.
E' l'operatore che controlla. La nostra è una filiera certificata dall'accettazione del campione fino allo stoccaggio nel bidone di azoto. E' un iter molto severo e scrupoloso fatto anche di controlli incrociati proprio per evitare lo scambio di campioni.
Le misure che oggi la direttiva ci chiede di applicare, a Latina le applichiamo dal 2005 e ne è testimonianza il Manuale di Qualità ISo9000 nei centri di sterilità e banca dei gameti prodotto in quell'anno dalla nostra Asl".
Quali sono le novità che riguardano il centro?
"L'azienda si sta attivando per ridefinire l'assetto strutturale complessivo del centro e ha promosso un finanziamento di 400mila euro approvato dalla Regione per la ristrutturazione e la messa in sicurezza, in funzione di quanto è previsto nella direttiva del 15 marzo. E' importante che le Asl in generale diano più attenzione a queste strutture. Perché riconoscere come malattie solo ciò che è causa di morte o perdita di un arto o compromissione di un organo? E' riduttivo, perché l'infertilità di coppia causa malattie che non si vedono ma si percepiscono, dalla depressione al disadattamento alla vita di coppia e sociale, al calo demografico. Ci vogliono anni di attesa per effettuare un tentativo di procreazione medicalmente assistita, perché in una regione di circa 5 milioni di abitanti abbiamo attivi solo quattro centri di PMA, di cui uno è il San Filippo Neri. I dati attuali ci dicono che gran parte del 40% delle utenze che provengono da fuori Latina viene da Roma. Ci aspettiamo una sorta di "turismo" ulteriore da parte di Roma nonostante l'incidente difficilmente potrà risuccedere e di certo non andrà ad intaccare la qualità del centro".
Claudio Giorlandino, presidente della Società italiana di diagnosi prenatale e medicina materno fetale, a proposito dell'incidente al San Filippo Neri dice che "la sanità italiana fa parte da tutte le acque. Se non si hanno fondi a sufficienza per garantire un livello altissimo a questo tipo di strutture allora è meglio non aprirle e destinare il denaro ai Pronto Soccorso". Lei ritiene che davvero la sanità pubblica sia in sofferenza e che bisognerebbe magari delegare ai privati la PMA?
"Questo di Giorlandino è un messaggio che non può passare. Sono d'accordo con lui fino ad un certo punto, quando dice che questi centri sono altamente sofisticati, altamente tecnologici e necessitano di personale altamente qualificato perché lavorano con del materiale che ha un forte impatto anche dal punto di vista etico. Le aziende che hanno queste strutture però non devono chiuderle ma anzi, renderle sempre più fruibili al pubblico magari cercando delle compartecipazioni.
Tempo fa abbiamo fatto tra i nostri assistiti un piccolo sondaggio nel quale veniva chiesto se si sentivano più sicuri ad effettuare la PMA in una struttura pubblica o privata: il 90% ha risposto "pubblica"; e alla domanda se fossero stati disposti a pagare un ticket aggiuntivo ben l'80% degli intervistati ha risposto "sì", con un costo medio di circa duemila euro per avere un percorso pubblico di qualità. Assolutamente queste strutture non devono chiudere. Anzi si deve investire di più".
Sul web si rincorrono diversi commenti degli utenti dopo la perdita degli embrioni nel nosocomio romano. C'è chi dice che è una cosa grave ma che dovremmo stupirci di più delle morti di chi lavora nei nostri cantieri e chi dice che oltre ai 94 embrioni che sono andati distrutti al San Filippo Neri dovremmo piangere anche quelli che vengono ogni giorno scartati perché considerati non perfetti...
"Ci tengo subito a precisare che a Latina non ci sono embrioni in sovrannumero, semmai ovociti che se buoni vengono congelati per non costringere la donna a sottoporsi ad un trattamento poco piacevole più di una volta. Non si fa una selezione di embrioni. Inoltre non è giusto dare un valore “A” ad una patologia e valore B ad un'altra. La sanità non è un supermercato, ma un processo di qualità nel quale si deve investire per stare bene in salute nella società, evitando ogni spreco".

Intervista a cura di Silvia Frisina
giornalista de Il Settimanale di Latina

Uno sportello legale gratuito per i malati di Aids


telefono verde aidsE’ attivo già dal 1987 come telefono verde per dare consigli e pareri di carattere medico alle persone sieropositive o malate di Aids, ma nell’ultimo anno si è progressivamente arricchito di nuovi servizi.
Prima è stato ampliata l’assistenza e la consulenza a tutte le infezioni a trasmissione sessuale, poi è arrivato, proprio nei giorni scorsi, l’annuncio dell’inaugurazione di un vero e proprio sportello legale per la tutela dei diritti delle persone con Hiv e delle loro famiglie. Il legale, presente presso il servizio due volte a settimana, risponde sia in lingua italiana che in lingua inglese, mentre per tutti gli altri servizi di orientamento si potranno avere informazioni anche in lingua francese e portoghese.
Basta chiamare il numero verde             800 861061       e dall’altra parte troveremo gli operatori dell’Unità Operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione, Formazione del Dipartimento di Malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell’Istituto Superiore di Sanità, che ci orienteranno per ricevere tutte le informazioni utili.
Co-finanziato dal Ministero della salute, il Telefono Verde Aids e infezioni sessualmente trasmesse svolge attività dicounselling  telefonico in modo gratuito e anonimo per le persone direttamente o indirettamente coinvolte nelle problematiche dal lunedì al venerdì, dalle ore 13.00 alle ore 18.00.
Si tratta di uno strumento, molto apprezzato dall’utenza, che negli anni ha raggiunto sempre maggiore efficacia, riuscendo a superare le barriere dei pregiudizi grazie alla professionalità degli operatori e alla massima tutela dell’anonimato.