lunedì 10 dicembre 2012
Farmaci antitumorali, l’impegno Aifa per ridurre i tempi di attesa
Quanto incide la crisi economica sull’assistenza sanitaria? Il tema non è certo dei più facili da affrontare, eppure ci sono iniziative concrete che meritano d’essere raccontate per cercare di ragionare in primo luogo sulla riduzione degli sprechi e sulla ottimizzazione delle risorse disponibili, mettendo al primo posto l’efficacia dell’assistenza ai pazienti che vivono situazioni più problematiche. Ne sono un esempio una serie di interessanti iniziative di dialogo avviate dall’Agenzia Italiana del Farmaco con i soggetti coinvolti a vari livelli nel processo decisionale sull’accesso ai farmaci. Uno dei più recenti e produttivi confronti è quello che si è svolto tra il Direttore generale dell’Aifa, prof. Luca Pani, e il Presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia medica (Aiom), prof. Stefano Cascinu, che si sono messi attorno a un tavolo per individuare un percorso comune per garantire a tutti i pazienti le terapie antitumorali salvavita.
“Il nostro primo obiettivo – spiega il prof. Stefano Cascinu – è garantire a tutti i pazienti italiani il diritto di accedere ai trattamenti. Riteniamo pertanto che il ruolo dei Prontuari Terapeutici locali debba essere rivisto”. Dalla Direzione generale Aifa arrivano dichiarazioni incoraggianti sullo studio di una procedura per l’accesso ai farmaci innovativi di area oncologica immediatamente dopo la decisione di rimborsabilità, evitando le approvazioni regionali e i tempi di attesa per l’inserimento nei relativi prontuari terapeutici. “I farmaci innovativi – afferma il prof. Luca Pani – dovrebbero essere subito disponibili per i cittadini dopo la decisione sulla rimborsabilità da parte dell’Aifa, che segue l'approvazione dell’Ema, senza attendere l’ulteriore approvazione delle singole Commissioni regionali e provinciali ed il successivo inserimento nei Prontuari Terapeutici Regionali”. Ma per entrambi la razionalizzazione delle risorse disponibili deve poggiare stabilmente su una maggiore appropriatezza nell’uso dei farmaci.
“E’ indispensabile - afferma il prof.Cascinu - individuare le aree in cui le risorse non sono utilizzate al meglio, stabilendo un fondo nazionale per l’oncologia e sviluppando al massimo le reti oncologiche regionali. Vanno evitati gli sprechi determinati da terapie di non comprovata efficacia e da esami diagnostici non appropriati. Come società scientifica siamo pronti a fare la nostra parte. Riconosciamo nell’Aifa di cui apprezziamo l’assoluta indipendenza e trasparenza, l’Autorità con cui confrontarci e discutere, nel rispetto dei reciproci ruoli”. Sia Aiom che Aifa sono, dunque, sulla stessa linea a proposito di innovatività in campo farmacologico, inteso come vantaggio terapeutico rispetto ai trattamenti già esistenti.
“La sfida che l’Aifa si trova ad affrontare, in un contesto particolarmente impegnativo per l’economia del nostro Paese – afferma il prof. Pani – è quella di garantire l’accesso alle cure per i malati, che sono al centro del sistema e al primo posto nelle nostre attenzioni, tanto più quando si tratta di pazienti oncologici, che sono portatori di aspettative e carichi di dolore elevatissimi. Mettere loro a disposizione, nel più breve tempo possibile, farmaci veramente efficaci e innovativi è un dovere etico oltre che scientifico per un paese civile. Certo, è necessario coniugare questi aspetti con la sostenibilità economica del sistema. Siamo infatti in presenza di un notevole incremento del costo medio dei farmaci dell’area terapeutica oncologica ed è prevedibile un crescente ricorso, nel medio periodo, a regimi di combinazione con farmaci di nuova generazione. Ciò ci impone di governare con tempestività questo processo e di continuare ad operare nel segno dell’autorevolezza e dell’indipendenza delle valutazioni scientifiche, integrando anche al nostro interno specialisti oncologi. Inoltre l’Aifa intende proseguire sulla strada già intrapresa, ampliando sempre più il confronto sulle priorità con le Società scientifiche e le Comunità di clinici e pazienti, anche al fine di evidenziare il reale vantaggio terapeutico dei nuovi farmaci rispetto ai trattamenti disponibili. Oggi con l’Aiom abbiamo condiviso le caratteristiche principali dei nuovi Registri di Monitoraggio, che saranno uno strumento più efficiente di controllo della spesa ma anche di verifica dell’outcome clinico. In coerenza con i nostri valori di pubblicità e trasparenza, renderemo presto disponibili per la consultazione pubblica le decisioni e le valutazioni delle Commissioni. Stiamo inoltre predisponendo un concept paper – che sarà pubblicato sul sito dell’Agenzia (www.agenziafarmaco.gov.it) e aperto, quindi, ai commenti di tutti – contenente i principali criteri per la valutazione dei nuovi farmaci oncologici e i parametri per la definizione di meccanismi di rimborso condizionato. Su quest’ultimo punto, rispetto anche al recente passato, i parametri di riferimento seppur omogenei per tutti i nuovi farmaci, sono necessariamente più stringenti, richiedendo così alle Aziende farmaceutiche di accettare una “reale” condivisione economica del rischio di fallimento terapeutico, soprattutto per i farmaci per i quali non esistono marcatori che consentano di identificare e trattare solo quei pazienti potenzialmente rispondenti alla terapia. Questo nuovo approccio non produce i ritorni economici attesi per le Aziende farmaceutiche e quindi, come prevedibile, si registrano delle resistenze che hanno purtroppo determinato difficoltà nel chiudere negoziazioni su farmaci ritenuti da Aifa assolutamente prioritari”. Insomma, per conciliare le esigenze economiche con le necessità di cura bisogna ancora forzare un po’ la mano.
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